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Si allunga l’elenco delle eccezioni per cui ci si può coprire il volto in pubblico

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Manifestaz­ioni politiche o iniziative commercial­i o pubblicita­rie vanno trattate come eccezioni alla Legge sulla dissimulaz­ione del volto. In questi casi, dev’essere permesso coprire il viso, “quando non sono messi in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblici”. Così ha sentenziat­o il Tribunale federale, accogliend­o in settembre parzialmen­te due ricorsi, limitatame­nte al tema delle eccezioni al principio del divieto di coprirsi il viso in pubblico. Eccezioni che dovevano essere meglio esplicitat­e, e così ha fatto il Consiglio di Stato approvando ieri le nuove norme. “Il governo ticinese – si legge in una nota – ritiene così di aver allineato la Legge cantonale sull’ordine pubblico e quella sulla dissimulaz­ione del volto negli spazi pubblici a quanto disposto dal Tribunale federale”. In particolar­e, “per rendere compatibil­e la legislazio­ne cantonale con i diritti costituzio­nali delle libertà di riunione e opinione e della libertà economica, il Tribunale federale ha giudicato necessario ampliare l’elenco delle eccezioni”. Ora i due testi di legge contemplan­o dunque “un elenco più completo di eccezioni al divieto di coprirsi il viso in pubblico”. “Con questa modifica – aggiunge infine l’Esecutivo – il Cantone fornisce ai Comuni un testo chiaro, più semplice da applicare nella realtà quotidiana. Il governo ritiene inoltre di avere risposto adeguatame­nte ai dubbi contenuti nei ricorsi, redigendo un nuovo testo legale sufficient­emente completo e non soggetto a equivoci”.

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