Maudet bersagliato, attacca
L’esecutivo ginevrino priva definitivamente il consigliere di Stato di alcune cariche Il Plr svizzero pretende le dimissioni del politico, che a sua volta chiede la ricusazione dei procuratori che stanno indagando su di lui
Pierre Maudet gode della fiducia della base del Plr ginevrino, ma evidentemente non di quella dei suoi colleghi di governo né di quella del partito nazionale. L’esecutivo cantonale, ieri, ha infatti deciso che il consigliere di Stato non otterrà più la presidenza del governo e che non dirigerà più il settore della politica di pubblica sicurezza. Dal canto suo la presidente del Plr svizzero Petra Gössi, ha ribadito che il magistrato ha perso la sua credibilità e deve quindi rassegnare le dimissioni. Maudet, però, ha già più volte detto che non si dimetterà. Per questo motivo il governo ginevrino ha deciso di confermare a tempo indeterminato la revisione dell’organizzazione dei dipartimenti. Quest’ultima era stata infatti rivista in via provvisoria lo scorso mese di settembre. I dettagli saranno comunicati tra una settimana, ha comunicato l’esecutivo al termine della sua seduta di ieri. La privazione del settore della politica di pubblica sicurezza si spiega con il fatto che alla stessa compete il ministero pubblico, che sta indagando nei confronti del consigliere di Stato per accettazione di vantaggi. Da parte sua Maudet non si scompone e, anzi, va all’attacco: attraverso i suoi avvocati, ha inoltrato al ministero pubblico una domanda di ricusazione dei procuratori che stanno istruendo il dossier legato al suo controverso viaggio ad Abu Dhabi. Il politico ginevrino rimprovera alla procura di aver trasmesso al Consiglio di Stato, lo scorso 9 gennaio, estratti di un verbale di un’audizione nei quali ammette di aver avuto un comportamento indegno della sua funzione. Secondo i legali di Maudet si tratterebbe di una violazione del segreto d’ufficio. L’atteggiamento del consigliere di Stato decisamente non piace al Plr svizzero. Nonostante mercoledì sera l’assemblea generale straordinaria della sezione ginevrina abbia, con uno scarto risicato, rinnovato la fiducia a Maudet, il partito nazionale rimane fedele alla sua posizione dello scorso novembre: il magistrato deve dimettersi. «Pierre Maudet ha perso la sua credibilità e non ha fatto nulla per potersela riguadagnare», ha dichiarato a Keystone-Ats Petra Gössi. “L’assemblea di ieri [mercoledì per chi legge, ndr] ha soprattutto messo in evidenza il fatto che Pierre Maudet, con il suo comportamento, divide e nuoce al Plr di Ginevra”, ha inoltre precisato il Plr svizzero ieri in un comunicato, aggiungendo che seguirà da vicino la campagna della sezione in vista delle elezioni federali di ottobre. “Gli elettori hanno capito che il comportamento di Maudet non riflette in alcun modo i valori del Plr”, ha poi sottolineato il partito.
Dopo l’assemblea di mercoledì, il minimo che si possa dire è che il Plr ginevrino è tutt’altro che unito. Chiamati a votare se rinnovare o meno la fiducia a Maudet, i delegati si sono infatti divisi: 341 hanno votato sì, 312 no e 56 si sono astenuti. Conformemente a quanto annunciato in precedenza, prendendo atto del voto, contrario agli auspici della direzione del partito, il presidente del Plr ginevrino Alexandre de Senarclens ha quindi confermato che lascerà il suo incarico. La designazione del nuovo presidente potrebbe avvenire all’inizio di marzo, in piena campagna elettorale per le elezioni federali di ottobre. «Il Plr è messo male. È invischiato in una vicenda che rischia di non finire più», ha detto de Senarclens, rammaricandosi per il fatto che Maudet «non ha più alcuna considerazione per il partito». Per il consigliere di Stato, invece, la nuova presidenza permetterà di riunire i membri attorno ai valori del partito, ha affermato alla Rts.