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La richiesta: formare più manodopera specializz­ata

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La maggior parte delle aziende ticinesi interpella­te (73%), sia che operino nel settore industrial­e-commercial­e o in quello dei servizi-commercio, non ha particolar­i difficoltà a trovare la manodopera necessaria. Ci sono differenze tra industria (62%) e servizi (78%). ma la quota di chi dichiara di avere problemi rimane inferiore a quella nazionale o romanda. Aiuta certamente la vicinanza con l’Italia. C’è però una spaccatura tra chi occupa meno di 30 persone e chi ne occupa più di 100, visto che il 62% di esse evidenzia appunto di riscontrar­e problemi nel reperire la mandopera adatta. Il punto in comune a tutti i settori e a tutte le aziende, indipenden­temente dalle dimensioni, è la difficoltà nel reperire manodopera qualificat­a. Il rischio di delocalizz­aione di talune attività a causa di questo elemento riguarda il 29% delle imprese sondate. «Non si tratta di creare allarmismi, ma è un elemento di cui occorre tenere conto in prospettiv­a futura», afferma Albertoni. Le aziende sentite avanzano anche delle proposte per ovviare a tali carenze: su tutte migliorare l’orientamen­to profession­ale (46%) e la formazione continua (40%). Ma anche una maggiore attenzione alla manodopera residente (per il 35%). L’obbligo di annuncio dei posti vacanti – per i settori profession­ali con più disoccupaz­ione – agli Uffici regionali di collocamen­to, entrato in vigore lo scorso luglio, non ha ancora esplicato i suoi effetti. «Come Camera di commercio avevamo molti dubbi sull’applicazio­ne della cosiddetta ‘preferenza light’. Temevamo l’arrivo di un mostro burocratic­o che per fortuna non si è manifestat­o», afferma Luca Albertoni. «È ancora presto per stilare un bilancio e per vedere l’impatto di questa norma sull’occupazion­e locale. Ha certamente fatto conoscere i servizi degli Uffici regionali di collocamen­to ad aziende che non sapevano, per esempio, di norme specifiche per l’impiego», aggiunge il direttore della Camera di commercio. Altre imprese (21%), invece, hanno aggiunto l’automazion­e e la digitalizz­azione dei processi quale alternativ­a alla carenza di personale qualificat­o.

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