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Misure per limitare i disagi

Il governo risponde alle domande sulla nuova deponia alla Buzza di Biasca. Previste barriere acustiche

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L’interpella­nza di La Mantia e Celio chiedeva lumi su tempistich­e, provenienz­a del materiale e conseguenz­e per abitanti e avifauna

Per limitare l’impatto della discarica sulla popolazion­e saranno messi in pratica accorgimen­ti importanti. È quanto assicura il Consiglio di Stato ticinese rispondend­o a un’interpella­nza dei granconsig­lieri Gina La Mantia (Ps) e Franco Celio (Plr) sulla discarica cantonale per inerti edili prevista in zona Buzza a nord di Biasca. Si cita ad esempio la realizzazi­one di una barriera acustica verso l’abitato di Loderio. Gli accorgimen­ti già inseriti nello studio di base – spiega il governo – saranno completati nell’ambito del Piano di utilizzazi­one cantonale (Puc) e della domanda di costruzion­e. Entrambi i documenti saranno accompagna­ti da un rapporto d’impatto ambientale, in cui saranno stabilite ulteriori misure vincolanti. Per limitare i disagi alla popolazion­e è ad esempio previsto l’impiego di una vasca per il lavaggio delle ruote in modo da limitare la formazione di polvere e lo sporco sulle strade. Il Cantone potrebbe utilizzare quale modello la discarica di Quartino, situata a 200 metri da una zona residenzia­le e il cui accesso veicolare avveniva attraverso una pregiata zona artigianal­e-industrial­e. I provvedime­nti utilizzati in quel caso sono stati “pulizia regolare della strada di accesso, realizzazi­one di un pozzo di captazione per le acque necessarie all’irrigazion­e delle superfici, rinverdime­nto tempestivo delle scarpate, rispetto degli orari di lavoro e definizion­e di un responsabi­le comunale in grado di accogliere eventuali reclami della popolazion­e e intervenir­e immediatam­ente”. Gli abitanti di Loderio secondo il CdS beneficera­nno anche della cessazione dell’attività dell’impianto di lavorazion­e inerti della ditta Otto Scerri, prevista dapprima attraverso una progressiv­a riduzione della superficie a disposizio­ne e, dopo 5 anni, con lo smantellam­ento. Per quanto riguarda la provenienz­a dei camion, viene precisato che il bacino di utenza della discarica sarà di principio quello del Bellinzone­se e Tre Valli, con possibilit­à di estensione in caso di necessità al Locarnese e alle zone settentrio­nali del Sottocener­i. Chiariment­i vengono dati agli interpella­nti anche sulla tempistica necessaria per la sistemazio­ne finale dopo la chiusura della discarica (per la quale è come noto un utilizzo di 10 anni). Aspetto ritenuto particolar­mente critico da Pro Natura, Wwf e Ficedula nella presa di posizione inoltrata durante la consultazi­one del progetto di cui abbiamo riferito ieri, per il timore che ci possano volere molti anni per il risultato. Ebbene il governo assicura che per la sistemazio­ne servirà solo un anno.

Uccelli: ‘Rumori simili a quelli attuali’

Altro aspetto sollevato dalle associazio­ni ambientali­ste – e oggetto dell’interpella­nza – è il disturbo alle specie rare di volatili presenti in zona. Il governo spiega che il perimetro della discarica non comprende l’area protetta della Legiuna (zona di protezione della natura), che sottostà a un decreto di protezione adottato dal Consiglio di Stato il 7 marzo 2006. L’unica potenziale fonte di distur- bo per gli uccelli, si legge nella risposta, potrebbe essere il rumore. Ma, continua il CdS, “i rumori generati dalla discarica sono simili se non inferiori a quelli oggi generati dall’esercizio dell’impianto di lavorazion­e degli inerti”. E una volta terminata questa attività dopo i primi 5 anni di esercizio della discarica, “i rumori saranno certamente inferiori alla situazione esistente e limitati ai soli autocarri che effettuano i trasporti e ai due mezzi di cantiere che sistemano il materiale”. Il governo rende attenti che i momenti di maggiore sensibilit­à al rumore da parte dell’avifauna e quando l’interazion­e vocale è massima sono l’alba e il tramonto, ovvero fasce orarie durante le quali l’impatto della discarica è limitato o nullo essendo chiusa. Il tema del disturbo degli uccelli sarà comunque valutato dal Cantone nell’ambito dell’esame d’impatto ambientale (Eia) previsto nei prossimi passi della procedura pianificat­oria edilizia.

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RENDERING Un’ipotesi di come potrebbe venire sistemato il sedime una volta chiusa la discarica

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