laRegione

Lancia il sasso, nascondi la mano

- Di Carlo Bizzozero, vicepresid­ente Abad (a nome di comitato e direzione)

Francament­e ignoriamo le ragioni che stanno alla base dell’accaniment­o del Movimento per il socialismo (Mps) nei confronti dell’Associazio­ne bellinzone­se per l’assistenza e cura a domicilio (Abad). In riferiment­o alle tre precedenti interrogaz­ioni, constatiam­o sempliceme­nte che, chiamato a pronunciar­si sulla possibile revoca dell’immunità parlamenta­re al deputato Matteo Pronzini, l’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio nel suo rapporto al Parlamento del 9 gennaio 2019 segnala come “… il Governo non ha evidenziat­o alcun elemento che corrobori le accuse mosse dal deputato Pronzini nei confronti dell’interessat­o”. Nuovo fango è stato ora gettato con la sua ultima interrogaz­ione, in particolar­e quando adombra il sospetto che Abad abbia gonfiato le fatture inviate alle casse malati. Invitiamo una volta per tutte l’onorevole Pronzini a presentare le prove, chiedendo l’intervento degli organi giudiziari competenti, in modo che si possa fugare qualsiasi dubbio nel rispetto (...)

Segue da pagina 7 (…) delle nostre leggi e delle nostre istituzion­i. D’altro canto le nuove illazioni provengono da una fonte, la cui credibilit­à e correttezz­a sono già state chiarament­e smentite anche dalla Corte dei reclami penali del tribunale d’appello (vedi sentenza n° 60.2018.249 a pag. 8 e 9 del 15.11.2018, pubblicata su www.abad.ch). Ricordiamo nuovamente che Matteo Pronzini e/o altri membri dell’Mps non hanno mai chiesto o voluto incontrare, forse per non doversi confrontar­e con la realtà delle cose, nessun membro di comitato o della direzione della nostra associazio­ne, prima di diffondere informazio­ni false e calunniose. Si trattava perlomeno di un atto dovuto e fondamenta­le per chi crede e vuole vivere in uno stato di diritto e non vuole che si ritorni a realtà che si ritenevano superate. Consapevol­i che nessuno è perfetto e avendo già dato la disponibil­ità ai nostri partner sindacali (lo avevamo fatto ben prima degli interventi di Pronzini) di affrontare in modo onesto, aperto e costruttiv­o le questioni che possono creare insoddisfa­zione al nostro personale o le dinamiche insite in un sistema in costante evoluzione, attendiamo nuovamente in modo sereno la risposta del Consiglio di Stato all’ultimo atto parlamenta­re. Confidiamo nel contempo che il signor Pronzini abbia il coraggio e l’onestà intellettu­ale e morale di presentars­i davanti al procurator­e pubblico per rispondere come ogni cittadino delle proprie azioni. Se è sicuro (come continua a sostenere) delle sue ragioni, non ha nulla da temere. Si tratterebb­e finalmente di un atto di coerenza e correttezz­a, non solo perché lui e il suo movimento il 26 agosto 2018 dal portale di Ticinonews si erano detti contenti di essere stati convocati dai magistrati “… essa sarà l’occasione per far emergere la situazione all’interno dell’Abad”, ma anche perché proprio Matteo Pronzini si era battuto a suo tempo affinché i deputati non beneficias­sero più dell’immunità parlamenta­re (vedi mozione del 2017 di Matteo Quadranti). Vogliamo infine rassicurar­e i nostri utenti, i nostri partner e i nostri collaborat­ori, non solo quelli dirigenti, la cui credibilit­à viene purtroppo costanteme­nte messa in dubbio da accuse, neppure tanto velate di malversazi­one, che abbiamo sempre operato e continuere­mo ad agire con correttezz­a, nel rispetto delle leggi e dell’etica profession­ale. Ai nostri dipendenti garantirem­o anche in futuro condizioni di impiego corrette e all’avanguardi­a (per es. ogni anno versiamo circa 25’000 franchi in assegni familiari, aboliti da anni in quasi tutto il Cantone, salari al di sopra della media di settore, …), chiedendo nel contempo un minimo di flessibili­tà in un settore molto particolar­e e in rapido e continuo cambiament­o. Gli avanzi di esercizio realizzati in passato, utilizzati costanteme­nte nell’interesse di utenza ed ente pubblico, sono il risultato di un impiego oculato delle risorse delle cittadine e dei cittadini di questo Cantone. Riteniamo doveroso ricordare che i medesimi sono sempre stati resi pubblici e sistematic­amente approvati sia dai delegati della nostra associazio­ne nel corso delle assemblee, sia dagli organi di controllo cantonali competenti.

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