‘Sarebbe come divorziare e poi chiedere alla moglie di convivere’
Resta lo scetticismo iniziale, quello legato all’uso di terreno verde anziché favorire il recupero di un comparto industriale semidismesso.
Se la si considera solo dal profilo territoriale e della politica regionale, la soluzione preferibile potrebbe in effetti essere quella di Bodio/Giornico. Ma per le Ffs si tratta di tenere conto dei criteri industriali indispensabili affinché il nuovo stabilimento possa funzionare al meglio garantendosi un futuro promettente, non da ultimo perché la legislazione federale sancisce che le Ffs devono essere gestite secondo criteri aziendali. Una scelta di fondo che non esce dal nulla, ma è stata voluta dal parlamento federale.
Sul tavolo del parlamento cantonale vi sono poi l’iniziativa ‘Giù le mani’ e il controprogetto del Ps. Entrambi i testi, par di capire, saranno ‘fucilati’ dal Gran Consiglio e si andrebbe così alla votazione popolare. Eppure i loro promotori non li considerano così incompatibili con lo stanziamento di 100 milioni a favore di un nuovo stabilimento.
Per gestire la nuova officina l’iniziativa propone di costituire una società a capitale pubblico nella quale il Cantone dovrebbe coinvolgere anche le stesse Ffs. Sarebbe come voler divorziare dalla moglie e poi chiederle di convivere. Quanto al controprogetto che chiede d’inserire in un polo annesso alle officine le attuali attività industriali redditizie, credo che le Ffs se le terrebbero ben strette, se fossero realmente redditizie.
Le maestranze ritengono che lo siano, ma che i vertici delle Ffs da anni facciano di tutto per abbandonarle e chiudere lo storico stabilimento cittadino al posto del quale costruire palazzi da reddito.
Il problema vero secondo le Ffs è che le locomotive Cargo nel giro di alcuni anni spariranno. Vieppiù Cargo opta infatti per convogli in leasing visto che i treni si spostano da Amburgo a Genova e le società proprietarie fanno svolgere la manutenzione dove vogliono loro. Il destino di una certa attività industriale è segnato ed è quindi positivo il fatto che il nuovo
stabilimento sia passato al traffico viaggiatori.
Appunto, cosa si farà esattamente nel nuovo stabilimento? Non la preoccupa che il Cantone si appresti a concedere 100 milioni senza che le Ffs abbiano sin qui presentato il business plan e il piano di fabbrica? Al ‘cosa’ il CdS nel proprio messaggio ha dedicato poche righe.
È audace pensare che le Ffs investano 360 milioni in un nuovo stabilimento senza una chiara strategia industriale. Vogliono realizzare l’officina più moderna d’Europa che assicuri la manutenzione pesante e leggera dei nuovi elettrotreni che hanno cambiato completamente l’offerta ferroviaria in Svizzera.