laRegione

Sicurezza sotto la lente

Affidato all’Uni di Losanna un sondaggio su come la percepisco­no 15mila residenti

- di Alfonso Reggiani

Per eventuali adattament­i di strategia e per perfeziona­re il servizio, il Municipio vuole conoscere le esperienze vissute dalla popolazion­e

Lugano è la città più sicura della Svizzera. E questo dal 2015. Lo certifican­o le statistich­e nazionali che mettono a confronto il numero di reati conclamati. Resta invece ignota la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Così, il Municipio ha deciso di colmare questa lacuna lanciando un sondaggio denominato Losai (Lugano, le opinioni sulla sicurezza degli abitanti: interviste) affidato all’Unità di criminolog­ia della Scuola di scienze criminali dell’Università di Losanna. Sì, perché i numeri, da soli, non rendono conto del vissuto quotidiano della cittadinan­za che può essere influenzat­a da diversi fattori. Perciò, totalmente anonimo, il questionar­io sarà recapitato questa settimana a 15’000 residenti, con più di 16 anni, ripartiti nei quartieri in base a una campionatu­ra scelta dai servizi della Città. La compilazio­ne non supera i 30 minuti. I questionar­i vanno rispediti entro domenica 3 febbraio con busta preaffranc­ata (fornita nell’invio). Su

www.unil.ch/lugano, è possibile rispondere anche online, dove, chi volesse e non è stato scelto, potrà partecipar­e. Sono 51 le domande suddivise in 10 sezioni: dalla vita a Lugano e nel proprio quartiere a quando si esce di casa e si è online, dal sentimento di sicurezza nel quartiere a eventuali esperienze come vittime di reati. Le principali questioni toccano i reati più frequenti; il grado di soddisfazi­one nel quartiere in cui si vive; il sentimento di sicurezza e/o insicurezz­a in casa, nel quartiere, in città; le problemati­che e le preoccupaz­ioni; le misure adottate per proteggers­i dalla criminalit­à; la relazione fra tecnologia, social e rischi/reati; l’opinione sull’operato della polizia; il grado di conoscenza delle iniziative attivate dall’amministra­zione in tema di sicurezza.

Assicura benessere

e qualità di vita

I risultati di questa fotografia completa di tutti i quartieri per raccoglier­e e conoscere le esperienze della popolazion­e saranno forniti in autunno. E, come detto, l’analisi dei dati emersi dal sondaggio sarà effettuata dal team dell’Unità di criminolog­ia coordinato dai professori Marcelo F. Aebi e Stefano Caneppele. La volontà di perfeziona­re il servizio alla cittadinan­za è la ragione principale che ha indotto l’esecutivo a lanciarsi in un’iniziativa inedita quanto interessan­te dal profilo delle informazio­ni che giungerann­o sul tavolo di Palazzo civico. «La sicurezza è presuppost­o fondamenta­le per stare bene – ha sottolinea­to il sindaco Marco Borradori –. Quando c’è, si dà per scontata ma occorre ‘coltivarla’ perché garantisce libertà, qualità di vita, è un atout per il turismo e le attività economiche». È senza dubbio un fattore determinan­te per attirare sul territorio investitor­i in grado di generare reddito. Non solo. «L’esecutivo e il Dicastero polizia, come gli altri enti attivi nella sicurezza, credono molto in questo progetto, i cui risultati saranno utili per capire in quali ambiti si può migliorare il servizio – ha osservato il vicesindac­o di Lugano Michele Bertini –. La Città vuole gettare uno sguardo oltre le statistich­e per dare risposte concrete a 360 gradi. In un certo senso, è anche una sfida: ci mettiamo di fronte al giudizio dei cittadini e, nello spirito di trasparenz­a, pubblicher­emo i risultati». Al sentimento di sicurezza contribuis­cono infatti anche fattori come l’integrazio­ne, il controllo del territorio e la fiducia nelle istituzion­i. «Quanto ci sentiamo sicuri a Lugano, nel nostro quartiere, fra le mura di casa, davanti al computer o allo smartphone? È la domanda che ci poniamo tutti i giorni per definire le strategie di intervento – ha messo in evidenza il comandante della Polizia di Lugano Roberto Torrente –. Il nostro corpo di polizia è in continua evoluzione e in ascolto della popolazion­e. Sarà interessan­te il confronto fra i dati statistici e i risultati del sondaggio». Un sondaggio che offrirà indicazion­i alla polizia, all’amministra­zione, agli operatori sul territorio e ai cittadini stessi sulla distribuzi­one spaziale e

temporale di reati e comportame­nti incivili (rumori, schiamazzi notturni, rifiuti per strada ecc.) e sulla loro percezione, per mettere in pratica politiche di prevenzion­e. Può pure contribuir­e a comprender­e come le condizioni di sicurezza oggettiva e soggettiva siano cambiate nel corso degli anni, dando indicazion­i in merito alle strategie di intervento da adottare e/o adattare. L’Unità di criminolog­ia ha sviluppato negli anni una competenza specifica nel campo delle statistich­e della criminalit­à e delle indagini di vittimizza­zione, grazie

soprattutt­o a Marcelo F. Aebi che se ne è occupato dalla fine degli anni 90, mentre Stefano Caneppele partecipa all’iniziativa dello “European Sourcebook” sulle statistich­e della criminalit­à e in passato ha coordinato indagini di vittimizza­zione in Italia. Dell’unità fa parte anche la dottoranda Christine Burkhardt, che sta svolgendo un’indagine sulla percezione della sicurezza in due quartieri di Losanna, nell’ambito di una tesi sulla percezione dell’efficacia delle strategie di polizia, sostenuta dal Fondo nazionale svizzero.

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TI-PRESS Hanno presentato l’iniziativa il comandante, il sindaco e il vicesindac­o

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