Astano rischia un moltiplicatore al 110 (o 145) per cento
Astano rischia di diventare, anzi, quasi sicuramente diventerà l’unico comune ticinese sopra la barriera del 100% per quanto riguarda il moltiplicatore d’imposta. La questione è per il momento sospesa, dopo la bocciatura del Preventivo da parte dell’Assemblea comunale; il Municipio aveva proposto un moltiplicatore al 110%, per tentare di ‘rientrare’. Il comune montano del Malcantone naviga da qualche anno in mezzo a pesanti difficoltà economiche. I disavanzi di bilancio che si sono ripetuti, hanno eroso completamente il capitale proprio, che è venuto a trovarsi addirittura sotto zero, meno 60mila franchi. Il Cantone ha ricordato che esiste la possibilità di fissare ‘d’ufficio’ il moltiplicatore aritmetico, sulla base dell’articolo 162 della Legge organica comunale: e ad Astano il moltiplicatore aritmetico si colloca a quota 145%, stangata che farebbe probabilmente scappare i pochi buoni contribuenti rimasti in paese... Precisamente la legge dice: “In casi eccezionali, il Consiglio di Stato può modificare d’ufficio il moltiplicatore se il medesimo è di grave pregiudizio per gli interessi finanziari del comune”; inoltre l’eccedenza passiva deve essere ammortizzata di regola entro quattro anni. Il Dipartimento può concedere un lasso di tempo superiore se sussistono “fondati motivi”. Si arriva così all’Assemblea comunale dello scorso 7 gennaio, ospite un funzionario cantonale che ha chiarito i contorni legali della situazione. Da parte del Municipio è stato proposto di alzare il moltiplicatore al 110%, dalla sala sono giunte proposte alternative, tuttavia fuori tempo massimo e per finire la stessa assemblea ha bocciato il preventivo facendo di conseguenza cadere l’approvazione del moltiplicatore. Salvo ricorsi fra un mese ci si dovrà di nuovo chinare sulla spinosa questione. Da notare che nel 2004 l’aggregazione in un nuovo Comune ‘Medio Malcantone’ venne ‘sdegnosamente’ rifiutata dai cittadini di Astano con l’80% di no... Un cittadino, Andrea Genola, in una lettera aperta diffusa ieri auspica in una soluzione ‘politica’: “Gli astanesi confidano in un Consiglio di Stato che dia loro fiducia e che non decida seguendo indicazioni matematiche e burocratiche che però di fatto annienterebbero il Comune”. L.TER.