Pianifichiamo in modo sostenibile: stop alla cementificazione!
Segue da pagina 18 (...) soddisfino il fabbisogno per i prossimi 15 anni e, una volta esaurito, permette nuovi azzonamenti. Il meccanismo che ha portato alla selvaggia dispersione degli insediamenti e all’effervescente speculazione edilizia è così mantenuto: più si costruisce, più si creano nuove zone edificabili. D’altro canto la Lpt prevede anche la riduzione delle zone edificabili sovradimensionate e fornisce un meccanismo per finanziare gli indennizzi ai proprietari per eventuali dezonamenti, prelevando un’aliquota sul plusvalore generato da azzonamenti nuovi. Con la riserva attuale di circa 400 km2 di terreno edificabile in Svizzera, superiore alla superficie totale del Canton Sciaffusa, l’equazione purtroppo non regge. Le casse non saranno mai abbastanza piene per indennizzare i proprietari penalizzati da un dezonamento. A causa della paura di non potere finanziare gli indennizzi ai proprietari attualmente, infatti, non si dezonano le superfici edificabili in esubero o poco sensate. Le famose palazzine progettate nel pittoresco nucleo protetto di Gandria, più volte sconfessate dai tribunali, la zona edificata sovradimensionata del villaggio di Brè sopra Lugano e il timore da parte dell’ente pubblico di dezonare quei terreni illustrano bene la problematica. L’Iniziati- va contro la dispersione degli insediamenti, in votazione il prossimo 10 febbraio, pone rimedio alle debolezze della legge attuale, iscrivendo nella Costituzione federale il principio di non espandere ulteriormente le zone edificabili. Nuovi azzonamenti verrebbero compensati con dezonamenti in un altro luogo, il che fermerebbe in maniera efficace la dispersione degli insediamenti. L’iniziativa chiede inoltre di limitare le costruzioni al di fuori delle zone edificabili agli edifici agricoli e a ubicazione vincolata, di migliorare le condizioni quadro a favore dei quartieri sostenibili e permetterebbe moderate sopraelevazioni degli edifici nelle aree urbane in ottica di densificazione. In una legislatura accumulerà così 316’000 franchi; a cui aggiungere il contributo che i deputati versano sulle proprie indennità. In una legislatura si arriva a circa mezzo milione di franchi che diventano il doppio per i partiti più grandi. Insomma un bel gruzzoletto, pagato dai contribuenti, per affrontare qualsiasi campagna elettorale. Con questo sistema, scandaloso e antidemocratico il potere politico finanzia sé stesso garantendosi così la sopravvivenza. Per questo motivo l’Mps si è opposto a questo finanziamento (devolvendo poi la sua parte a Emergency) e continuerà a chiederne l’abolizione.