Comparto Valera, diciamo basta
Negli scorsi giorni il Dipartimento del territorio ha messo in consultazione il Puc di Valera: il Piano di utilizzazione cantonale è la pianificazione di un comparto promossa dal Cantone e non dal Comune. Questo avviene quando si ritiene che per la zona da pianificare c’è un interesse sovracomunale. In questo caso la valenza è sicuramente regionale. Infatti, istituire una nuova zona industriale a Valera, come erano gli intenti della precedente pianificazione, comprometterebbe definitivamente il territorio agricolo della Campagna Adorna. Ma non solo, spaccherebbe in due un corridoio ecologico che dal Monte San Giorgio, passando per i terreni coltivati di Ligornetto ed entrando infine in Campagna Adorna, si collega con la valle della Motta. Inoltre, bisogna assolutamente evitare che l’eccessiva dispersione di terreno edificabile continui e comprometta il fondovalle del nostro cantone mettendo in difficoltà i cittadini, l’agricoltura e la biodiversità.
Segue da pagina 11 I sostenitori di ulteriori nuovi terreni industriali affermano che sono molto richiesti e che creano indotto. È vero sono richiesti, ma questo non è un argomento valido. Per contro gli indotti economici non tengono spesso conto dei costi della salute generati dall’inquinamento né dei costi infrastrutturali necessari a carico della comunità. Inoltre, è sempre più necessario tutelare la qualità di vita di chi abita nel Mendrisiotto. Per far questo bisogna avere il coraggio di dire basta! Come ‘Cittadini per il territorio’, insieme ai Verdi e alla Società agricola del Mendrisiotto, abbiamo chiesto con una petizione la restituzione di Valera all’agricoltura, abbiamo promosso il Parco del Laveggio e lanciato un’iniziativa per tutelare gli spazi verdi di fondovalle. Finalmente grazie al sostegno di molti cittadini il destino di Valera ha cominciato a cambiare. Dapprima il Cantone ha bloccato la pianificazione proposta dal Comune di Mendrisio, che prevedeva la creazione di una vasta zona industriale di circa 80'000 metri quadrati, poi sempre il Cantone tramite il Piano direttore, togliendola dai Poli di sviluppo economici, ha definito questa zona come zona agricola e di svago preannunciando un Puc. Oggi abbiamo sul tavolo la proposta pianificatoria del Dipartimento e gli obbiettivi sono stati confermati: la maggior parte dell’area viene restituita all’agricoltura con possibilità di fruizione tramite percorsi pedonali e ciclabili. Si potrebbe dire ottimo, ma è troppo presto. La consultazione è solo il primo atto del lungo iter pianificatorio. Dopo la fase di consultazione, analizzate le varie osservazioni, il Dipartimento può ancora correggere il documento che poi trasmetterà al Consiglio di Stato, il quale infine lo invierà al parlamento. Parlamento che può ancora modificarne i contenuti. Sicuramente si è iniziato con il piede giusto e con dei contenuti lungimiranti che segnano un cambiamento di paradigma nella pianificazione dell’intero cantone. Un ruolo importante durante la consultazione lo giocherà il Comune di Mendrisio, che finora non si è espresso. I timori sembrano essere di ordine finanziario, però con una pianificazione cantonale gli eventuali costi, oggi stimati a 9 milioni, saranno a carico del Cantone. Ma un ruolo ancora più importante lo giocherà ogni cittadino scrivendo le proprie osservazioni al Dipartimento del territorio. Solo una chiara volontà popolare potrà far sì che la pianificazione di Valera non subisca derive o intoppi fino alla sua pubblicazione.