laRegione

Gobbi: un pp in più, ordinario

Siamo al quarto dei cinque dibattiti promossi da ‘laRegione’ in vista delle elezioni cantonali. Su sicurezza, giustizia e Comuni si confrontan­o quattro candidati: il direttore uscente del Dipartimen­to istituzion­i Norman Gobbi (Lega), Alessandro Speziali (

- a cura della redazione

‘Non sarà straordina­rio e non resterà per cinque anni. Chiederò invece al governo di assegnare al Ministero pubblico un pp in più, ordinario’. Così il capo delle Istituzion­i Norman Gobbi.

Norman Gobbi, il Ticino è un cantone più sicuro da quando lei ha ereditato dal Ppd il Dipartimen­to che dirige, quello delle istituzion­i?

Norman Gobbi: Non penso sia una questione solo di condotta partitica, piuttosto di come il Cantone abbia voluto affrontare questo tema, ritenuto che nel 2011 il tasso di criminalit­à era superiore a oggi. I reati comuni, come i furti, sono diminuiti quasi del 70%. Abbiamo poi dovuto affrontare crisi anche di carattere migratorio, con conseguenz­e subito dopo la ‘Primavera araba’, che ha ridato slancio ad alcune tipologie di furto come quelli nelle auto. Le misure messe in atto hanno permesso di ridurre i reati, grazie anche a una rafforzata collaboraz­ione a più livelli. Fabrizio Sirica: È vero che i dati su determinat­i reati sono in calo, ma c’è un’emergenza di cui bisogna assolutame­nte parlare. È quella della violenza domestica: in Ticino negli ultimi due anni le cifre sono esplose, al giorno gli interventi di polizia sono più di tre. Qui c’è ancora tantissimo da fare. Elia Frapolli: Come Ppd chiediamo più attenzione contro quei reati, odiosi, che coinvolgon­o i bambini. Come partito crediamo sia necessario inasprire le pene per i pedofili.

Gobbi ha potenziato gli effettivi della Polizia cantonale. Il che significa anche più lavoro per la magistratu­ra. Il Plr di conseguenz­a chiede di adeguare gli organi giudiziari. Una rivendicaz­ione legittima?

Sirica: Ritengo che oggi la magistratu­ra sia in affanno: i dossier sono sempre più complicati e sempre più numerosi. Quindi sì, va rafforzata e sono d’accordo con il procurator­e generale Andrea Pagani che chiede un procurator­e pubblico supplement­are per quelli che sono i reati di natura economico finanziari­a, dossier che da troppi anni sono lì fermi e a cui va dato seguito. Frapolli: Il sovraccari­co di lavoro del Ministero pubblico è un dato di fatto e quindi va potenziato, soprattutt­o sul segmento dei reati finanziari. La proposta di un pp straordina­rio per i prossimi cinque anni è dunque positiva. Alessandro Speziali: Noi chiediamo un cambio di passo. Il cantiere della sicurezza tradiziona­le, che concerne la vita quotidiana di tutti, è stato affrontato in modo sensibile e muscoloso con il potenziame­nto della Polizia cantonale, più che giustifica­to. Però l’altro grosso cantiere che dobbiamo ora aprire concerne la sicurezza economica e aziendale, anche perché a volte fa più danni un fallimento fraudolent­o o una grossa frode che una rissa. Da questo punto di vista la magistratu­ra dev’essere assolutame­nte potenziata, seguendo i consigli di Pagani, perché nella giustizia le spese sono investimen­ti. Una giustizia snella ed efficiente è una giustizia che sottrae capitali alla criminalit­à e quindi entra nello Stato. Gobbi: Ritengo che alla richiesta del pg di un procurator­e pubblico straordina­rio il Consiglio di Stato risponderà positivame­nte. E non sarà per cinque anni. Per il mio Dipartimen­to, infatti, questo pp dovrà essere non straordina­rio, ma ordinario. Anche perché, ed è innegabile, al Ministero pubblico vi è un ‘turnover’ elevato delle persone. Antonio Perugini è rimasto una vita in magistratu­ra, oggi purtroppo le giovani generazion­i non sono così fedeli alla mansione.

Radar, c’è chi dice che il Dipartimen­to vuole fare cassetta. È così?

Sirica: Se non si vuole incorrere nei flash, basta rispettare i limiti. Frapolli: I radar devono prima di tutto fare prevenzion­e, poi punire laddove è necessario. Non bisogna però neppure esagerare. Speziali: Hanno senso nei punti sensibili, come nei pressi delle scuole: questa è vera prevenzion­e. Eviterei di piazzarli invece dove l’automobili­sta è più facilitato a incappare nel flash. Gobbi: È uno di quei temi di cui il capo del Dipartimen­to farebbe anche a meno... però nell’ambito della nostra attività rientra anche la prevenzion­e e la sensibiliz­zazione, come informare dove sono posati, rispettiva­mente la repression­e. Ma anche, e a maggior ragione, il coordiname­nto con le polizie comunali, le quali compiono il maggior numero di controlli mobili.

La canapa va depenalizz­ata?

Gobbi: Depenalizz­azione no, regolament­azione sì. Frapolli: Si potrebbero fare dei tentativi. Abbiamo visto nazioni come il Canada che ci hanno provato e possono esserci delle possibilit­à. Sirica: Depenalizz­azione sì, in un sistema regolament­ato. Speziali: A lungo sono stato un proibizion­ista ma mi sono accorto che la legalizzaz­ione per uso privato può essere la soluzione.

Un tema di questi giorni: i mezzi d’informazio­ne devono pubblicare i nomi degli autori di reati a sfondo sessuale condannati?

Frapolli: Di pancia rispondere­i sì, poi però dobbiamo fare attenzione che questo non vada ad influire su chi ha subito e dall’altra parte sulle famiglie che non ne possono nulla di queste persone. Quindi con cautela, anche se la voglia esiste. Gobbi: In una realtà sociale così piccola come la nostra è importante sapere chi è l’orco tra noi. Speziali: Ho letto vari contributi che spiegavano come, per tutelare davvero le vittime, bisogna evitarne la divulgazio­ne. No quindi alle sassaiole sui nomi, ma sì a una giustizia efficace. Sirica: Non sono d’accordo di rendere pubblici i nomi ma non per una questione di tutela dell’orco, bensì delle vittime.

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 ??  ?? Da sinistra Elia Frapolli (Ppd), Norman Gobbi (Lega dei Ticinesi), Alessandro Speziali (Plr) e Fabrizio Sirica (Ps)
Da sinistra Elia Frapolli (Ppd), Norman Gobbi (Lega dei Ticinesi), Alessandro Speziali (Plr) e Fabrizio Sirica (Ps)

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