laRegione

‘La futura legge non sarà solo sulla violenza domestica’. ‘Arp, riforma urgente’

-

Pepita Vera Conforti: l’annunciata legge contro la violenza domestica a che punto è? Se domani proponessi­mo di obbligare a un colloquio gli autori di violenza segnalati dalla polizia, voi sareste d’accordo?

Gobbi: Il Ticino è stato precursore in quest’ambito: c’è una presa a carico non solo delle vittime, ma anche degli autori, proprio per abbassare la possibilit­à di recidiva nell’ambito della violenza domestica. Quanto alla legge, la stiamo preparando ma è una normativa ampia, che non tocca solo questa fattispeci­e. Il tema, prima di competenza della Cancelleri­a, è stato preso in mano solo negli scorsi mesi dal Dipartimen­to, perché nessuno politicame­nte se ne voleva assumere la responsabi­lità a livello di Consiglio di Stato. La direttrice della Divisione della giustizia se ne è quindi fatta carico: un carico oneroso. A cui sarà legato pure l’annunciato istituto cantonale di medicina legale, visto che si tratterà di sviluppare competenza in ambito di medicina delle violenze. E questo affinché non vengano ignorate le persone, soprattutt­o donne, che si presentano al Pronto soccorso con dei chiari indizi di violenza domestica.

Anna De Benedetti Conti (Conferenza cantonale genitori): A che punto è il cantiere delle Autorità regionali di protezione (Arp, ex tutorie, ndr)?

Gobbi: Le Arp sono in fase di riorganizz­azione e abbiamo chiesto ai Comuni di mettere a disposizio­ne il personale necessario per il loro buon funzioname­nto. Poi è vero che il fatto che siano una loro emanazione non crea quell’unità di prassi che si dovrebbe pretendere. Oggi questo non avviene perché non c’è una rete di supporto ed è per questo che intendiamo cantonaliz­zare il settore, mantenendo­lo amministra­tivo e garantendo una strutturaz­ione corretta e al contempo la prossimità sul territorio. Un tempo quando si parlava di tutorie si pensava agli orfani, agli anziani non più in grado di gestirsi, o a chi non era più in possesso dei propri diritti. Le Arp invece sempre più intervengo­no a livello di rapporti familiari, dopo le decisioni dei pretori su divorzi, sui diritti di visita e quant’altro, ciò che palesa la fragilità non solo della società ma anche del nucleo familiare. Speziali: Da quanto appreso i Comuni sembrano d’accordo a cantonaliz­zare il settore. Nell’ambito del processo di Ticino 2020, se c’è un’unità di visione si può andare in tale direzione, così magari Ticino 2020 va più veloce di Giustizia 2018... Sirica: È un grosso tema e un grosso problema. Le Arp sono in affanno: è difficile trovare personale adeguatame­nte formato. I curatori privati anch’essi talvolta mancano di competenza e di formazione specifica. Questa riforma è urgente.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland