laRegione

Gobbi: via i violenti

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Andrea Barzaghini (studente): Tifo violento: progetti o idee per arginare il fenomeno?

Gobbi: Nei primi cinque derby di hockey [stasera il sesto, ndr] non abbiamo avuto grossi problemi di ordine pubblico. Ciò significa che il messaggio lanciato dal Dipartimen­to ai club è passato: le tifoserie sono coscienti che non è creando disordine che si guadagna qualcosa. È vero però che il problema è latente: sabato scorso dopo la partita Ambrì-Ginevra qualche problema c’è stato, e questo dimostra purtroppo come il concordato intercanto­nale non sia efficace. Faremo una valutazion­e, soprattutt­o perché le misure previste sono troppo garantiste. Il modello inglese di allontanar­e ‘tout court’ i violenti è l’unica soluzione [leggi anche a pag. 23].

laRegione: Serve un giro di vite?

Speziali: L’approccio attuale è muscoloso ma per salvare la ‘tribù sportiva’ è giusto così: lo sport è uno degli unici momenti di aggregazio­ne popolare rimasti, è peccato che alcuni rovinino la festa. Sirica: Si tratta di avere equilibrio tra libertà e sicurezza. Dobbiamo riuscire a trovare un compromess­o che garantisca a tutti di beneficiar­e dello sport senza incorrere in cose mostruose, che nulla hanno a che vedere con il tifo. Frapolli: Bisogna poter andare allo stadio con la famiglia senza aver paura. Sì al pugno di ferro, ma occorre anche discutere con i tifosi perché non vanno demonizzat­i. Sono pochi quelli che causano problemi.

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