laRegione

Accordo fiscale e blocco dei ristorni: Berna frena e sostiene la necessità ‘di dialogo, non di confronto’

-

Nessuna fuga in avanti: con l’Italia è meglio il dialogo, non il confronto. È quanto risponde il Consiglio federale a un’interpella­nza del consiglier­e nazionale Lorenzo Quadri (Lega), il quale, vista la reticenza della Repubblica a firmare l’accordo fiscale sui frontalier­i, chiede al governo di denunciare quello del 1974 sui ristorni (proposta recentemen­te rilanciata dal Plr ticinese). Nella sua risposta, il governo federale rammenta che in gennaio il ministro Enzo Moavero Milanesi ha assicurato che il governo italiano avrebbe presto trattato la questione della firma dell’accordo parafato nel mese di dicembre del 2015. Tuttavia, ammette l’esecutivo, a “oggi non abbiamo ricevuto alcun parere ufficiale circa la conclusion­e dell’accordo da parte del nuovo governo italiano”. Qualora il Consiglio di Stato ticinese dovesse bloccare il versamento dei ristorni difficilme­nte Bellinzona potrebbe contare sull’appoggio del Consiglio federale. Nella sua risposta, un po’ sibillina, Berna sottolinea che “eventuali iniziative volte a sollecitar­e la firma dell’accordo parafato nel 2015 devono avvenire nel rispetto del quadro normativo vigente”. Una linea che conferma anche nella risposta all’interrogaz­ione di Marco Chiesa (Udc), in cui il consiglier­e nazionale chiedeva se il Ticino era destinato a rimanere con un pugno di mosche in mano. La proposta di “compensare finanziari­amente” il Cantone è però ritenuta da Berna “non giustifica­bile né sotto l’aspetto giuridico né sotto l’aspetto politico”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland