Riesplode il Kashmir: un’autobomba fa 40 morti
New Delhi – La bomba Kashmir riesplode nelle mani dell’India: nel più grave attentato terroristico da decenni a questa parte, almeno 40 paramilitari indiani sono morti quando un loro convoglio è stato colpito dall’esplosione di un’autobomba sulla strada che da Jammu porta al capoluogo Srinagar. Un attacco suicida già rivendicato dagli irredentisti islamici di Jaish-e-Mohammad (JeM, l’Esercito di Maometto), che perseguono l’indipendenza della porzione di territorio himalayano a maggioranza musulmana amministrato dall’India. Un territorio autonomo sul quale i vicini rivali India e Pakistan (che ne amministra l’altra metà) rivendicano entrambi la sovranità e per il quale hanno combattuto ben tre guerre dall’indipendenza del 1947 e sono stati sull’orlo di una quarta, combattuta a livello locale nella regione di Kargil nel 1999. “Non è ancora chiaro quanti veicoli facessero parte del convoglio. Ma un’auto lo ha superato e ha speronato l’autobus che trasportava 44 agenti” nel tardo pomeriggio, ha detto alla Bbc il dirigente di polizia Riyaz Masroor. Il bilancio di almeno 40 morti potrebbe salire ancora, perché vi sono anche dei feriti gravi. Il JeM ha anche diffuso un video del “martire” che ha compiuto l’attacco, un ventenne locale, il cui messaggio inizia: “Quando sentirete la mia voce io sarò già in Paradiso...”. Finora l’attacco terroristico più grave nel Kashmir in questo secolo risaliva al 2002, quando ci furono 31 morti in un assalto armato contro una base militare indiana a Kaluchak, fra i quali anche diversi civili, familiari di militari. L’attentato di oggi potrebbe ridare fiducia ai jihadisti indipendentisti, contraddicendo l’immagine di un Kashmir ormai pacificato promossa dal governo di New Delhi. “Negli ultimi mesi, i dirigenti politici a Delhi e a Srinagar hanno vantato che la situazione nel Kashmir è stata normalizzata” e che “l’uccisione di centinaia di militanti, inclusi molti dirigenti” avrebbe “ridotto i gruppi separatisti sulla difensiva”, riducendo anche la loro capacità di attrazione e arruolamento, ha commentato sulla Bbc un giornalista kashmiro, Bashir Manzar. Un bel problema per il premier nazionalista indù Narendra Modi. ANSA/RED