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Schierati 100 agenti. Gobbi: ‘Violenti, misure garantiste’

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Un centinaio di uomini. Tanti ne dispiega la polizia per garantire la sicurezza di un derby in Ticino. A titolo di paragone, per le altre partite di National League la presenza delle forze dell’ordine – ci spiega Norman Gobbi – può andare «da una pattuglia, sempre presente in caso di necessità, a venti uomini quando c’è un segnale di un potenziale rischio». La sfida tra Ambrì e Lugano (in ordine alfabetico) richiede dunque l’impiego di un effettivo notevolmen­te superiore. Ciò significa «ore sì pianificat­e per tempo, ma sottratte ad altre mansioni di polizia. Ritengo sia una situazione poco sostenibil­e, soprattutt­o pensando che si sta parlando di un evento sportivo». Sul tema della sicurezza fuori dagli stadi, durante il dibattito elettorale organizzat­o dalla Regione (di cui riferiamo alle pagine 2 e 3) Gobbi ha affermato di reputare le misure previste dal concordato intercanto­nale troppo garantiste. In particolar­e – specifica ai nostri microfoni – il «passaggio dalla diffida al divieto d’area all’obbligo di presentars­i ai posti di polizia, è troppo macchinoso». Il direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i valuta il modello inglese di allontanar­e ‘tout court’ i violenti, come l’unica soluzione. «In Inghilterr­a l’efficacia della lotta agli hooligan è stata ottenuta con l’obbligo di presentars­i nei posti polizia. Grazie a questa misura, Oltremanic­a sono riusciti a debellare il fenomeno del tifo violento, in modo molto positivo. Oggi i tifosi assistono alle partite da bordocampo e, salvo gli sfottò ‘di rito’ agli avversari, si comportano in maniera ottimale». Gobbi ha dunque chiesto l’avvio di un riscontro sul concordato in tutti i cantoni. «L’accordo va sottoposto a una verifica sulla sua reale efficienza. La percezione che la sua efficacia a margine di eventi sportivi sia limitata, non è solamente mia o del Ticino, ma è condivisa da altri cantoni. E uno dei motivi è proprio la difficoltà a impugnare misure molto forti nei confronti dei violenti».

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