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Vlhova illumina il gigante

La slovacca conquista il titolo tra le porte larghe precedendo Rebensburg e una Shiffrin un po’ a sorpresa ‘solo’ terza

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È Petra Vlhova la nuova campioness­a del mondo di gigante. In una gara condiziona­ta dal forte vento che ne ha ritardato la seconda manche e dalle cattive condizioni della pista (accorciata), la slovacca, vincitrice di due prove di Coppa del mondo tra le porte larghe in stagione e già medaglia d’argento in combinata ad Are (alle spalle di Wendy Holdener), ha preceduto di 14 centesimi la tedesca Viktoria Rebensburg (in testa dopo la prima discesa) e di 38 la statuniten­se Mikaela Shiffrin. Una piccola delusione quindi per quest’ultima, campioness­a olimpica in carica, al comando della classifica di specialità in Cdm (3 vittorie in stagione) e che dopo aver vinto l’oro in superG in Svezia aveva rinunciato a prendere parte a combinata e discesa per arrivare pronta all’appuntamen­to con le prove tecniche. Come dire che domani tra i paletti stretti la 23enne di Vail oltre che sul suo smisurato talento potrà contare anche sulla voglia di rivincita per cercare di andarsi a prendere uno storico quarto titolo iridato consecutiv­o in slalom. Quanto alle rossocroci­ate, la più performant­e è stata la 25enne nidvaldese Andrea Ellenberge­r, che con il 10° rango ha firmato il miglior risultato in carriera (in gennaio l’11° rango le aveva regalato un biglietto per la Svezia, lei che aveva rischiato di chiudere anticipata­mente la sua carriera a causa dei numerosi infortuni). Giornata no invece per Wendy Holdener, che a differenza della connaziona­le (passata dal 18° al 10° rango) nella seconda prova ha ulteriorme­nte perso terreno (da 11ª a 15ª) e non è nemmeno andata vicina a conquistar­e la sua terza medaglia ad Are (dopo i due ori in combinata e nel Team Event), chiudendo a quasi tre secondi dalla vetta. «Lo slalom gigante non ha funzionato, lo sci non mi seguiva e non ho trovato il ritmo giusto – le parole della 25enne svittese –. Anche la pista e le condizioni non erano molto stimolanti, ma per il resto mi sentivo bene e non vedo l’ora di disputare lo slalom speciale».

Gut-Behrami chiude male

Si è invece chiuso con un emblematic­o 21° posto a 3”07 dalla Vlhova il Mondiale di Lara GutBehrami. In difficoltà da inizio stagione e in particolar­e proprio nel gigante (miglior risultato la 14ª posizione raggiunta in apertu-

Seconda medaglia ad Are per la 23enne dopo l’argento in combinata

ra a Sölden), la ticinese lascia la località scandinava con un 8° (discesa), un 9° (superG) e un 21° posto, mentre in combinata aveva rinunciato (come molte altre) alla prova tra i paletti stretti dopo la manche veloce. Da notare che è la seconda volta in sei partecipaz­ioni

che la 27enne, salita sul podio mondiale cinque volte, saluta una rassegna iridata senza portare a casa una medaglia (era già capitato nel 2011 a Garmisch). «È stato un Mondiale difficile – ha ammesso la Gut-Behrami –, ma in fondo non sai mai cosa aspettarti,

puoi fare il pieno di medaglie o tornare a casa a mani vuote, è anche il bello dello sport. Quest’anno ho preso tante stangate, ma è uno stimolo in più per provare a riprenderm­i, per continuare a lavorare e ritrovare la regolarità che sogno».

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