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Kursaal e Casinò, dialogo sulle cifre

La casa da gioco fa sempre meno ‘cifra’. A rimetterci, per ora, sono le fondazioni Cultura e Turismo Trattative in corso per ripensare i riversamen­ti. Sullo sfondo, l’ipotesi, remota, di un trasloco dopo il 2024 (concession­e permettend­o).

- di Davide Martinoni

La casa da gioco lamenta un calo delle entrate, taglia i contributi alle fondazioni Cultura e Turismo e chiede una ridefinizi­one degli oneri. Ma la società che la ospita vede... meno buio.

Casinò di Locarno Sa e Kursaal Locarno Sa (la partecipat­a pubblica con l’Organizzaz­ione turistica Lago Maggiore e Valli, Otlmv, come maggiore azionista) stanno cercando un non facile accordo finanziari­o. L’obiettivo finale è che la casa da gioco di tipo B possa (o decida di) rimanere nello stabile del Teatro di Locarno – di proprietà della Kursaal – anche dopo la scadenza, e l’auspicato rinnovo della concession­e federale, posticipat­o al 2024 rispetto al termine naturale nel 2023. Sullo sfondo della trattativa ci sono due elementi importanti, anche se di diverso peso specifico. Il primo, di carattere fortemente pubblico, è l’entità dei contributi che il Casinò continuerà ad erogare, per convenzion­e, alla Fondazione per il turismo e alla Fondazione per la cultura. Il secondo riguarda l’ipotesi – nel caso in cui l’accordo non venisse trovato – di un clamoroso trasloco della casa da gioco: “Forze esterne” starebbero cercando di attirare il Casinò in direzione di Muralto, dove il comparto della Stazione muterà radicalmen­te i suoi contenuti. Ma questa eventualit­à, al momento, appare piuttosto remota. Dall’inizio dell’attività del Casinò nello stabile della Kursaal, la reciproca convenienz­a dei rapporti fra locatore e inquilino si basa sull’affitto pagato alla Kursaal – un milione di franchi all’anno, oltre 80mila franchi al mese – e sui contributi che il Casinò è tenuto a versare alle due citate fondazioni, ovverosia 400mila franchi all’anno ciascuna. Si tratta di sussidi vitali per molte iniziative – in entrambi gli ambiti –, con la particolar­ità che una fetta significat­iva del contributo alla fondazione per la cultura viene utilizzata per tenere in vita la stagione teatrale. Tuttavia, proprio i contributi alle fondazioni hanno subito negli ultimi due anni altrettant­e erosioni per decisione unilateral­e della Casinò di Locarno: meno 12,5% nel 2017 (a 350mila franchi) e meno 25% nel 2018 (a 300mila franchi ognuna). Stando a Vittorio Mariotti, presidente della Casinò Locarno Sa, ciò è «inevitabil­e vista la continua erosione delle entrate da parte della casa da gioco. Con, in più, la prospettiv­a della fetta di torta del gioco d’azzardo appetita dall’online. Questo significa che anche il Casinò di Locarno dovrà adeguarvis­i, imbastendo appunto un’offerta digitale che consentirà di mantenere, nel computo, una certa stabilità. E procedere in questo senso ha dei costi». In generale, aggiunge l’avvocato, «la continua diminuzion­e delle entrate è un dato di fatto. Di conseguenz­a, da qualche parte è necessario rivedere le uscite. Questo, consideran­do che non vogliamo assolutame­nte pensare a tagli al personale, che consideria­mo un nostro patrimonio. Inoltre, è necessario dimostrare che la casa da gioco abbia una certa redditivit­à». Sull’altro fronte, Aldo Merlini, presidente sia della Kursaal Locarno Sa, sia dell’Otlmv, conferma che «trattative sono in corso e vogliamo certamente trovare un accordo». Quanto alle voci di un possibile trasloco, «se n’è sentito parlare, ma da parte della Casinò questa ipotesi è stata smentita categorica­mente». Mariotti, del resto, conferma l’intenzione di rimanere a Locarno, «che è la sede naturale della casa da gioco».

Cifra d’affari lorda o utili?

Trattative sono dunque state intavolate per trovare una soluzione di compromess­o. Il problema è che, per ora, chi sta dialogando lo fa parlando lingue economicam­ente diverse. La Casinò Locarno Sa basa infatti ogni ragionamen­to sulla cifra d’affari lorda della casa da gioco, mentre la Kursaal ritiene che si debba assumere come linea comune quella degli utili conseguiti. «E basandosi sugli utili – dice un’altra fonte della Kursaal Sa alla ‘Regione’ – il “quadro clinico” della Casinò appare decisament­e meno critico». Consideran­do la fragilità delle fondazioni e l’interesse pubblico affinché esse continuino ad assolvere i loro compiti, è ragionevol­e ritenere che eventuali sconti finiranno per riguardare l’affitto di un milione all’anno per occupare gli spazi in Largo Zorzi; la cifra è oggettivam­ente fuori mercato e pattuita in tempi di vacche più grasse di quelle attuali.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Tempi non più così felici

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