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Orari di lavoro più elastici, commission­e degli Stati tira dritto

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L’orario di lavoro di dirigenti e specialist­i va reso più flessibile. Nonostante l’opposizion­e di molti cantoni e della sinistra, la Commission­e economia e tributi degli Stati (Cet-S) tira dritto. Ieri ha annunciato di voler proseguire i lavori in questa direzione. Non esclude però modifiche al progetto entro l’estate. La revisione della legge, basata su un’iniziativa parlamenta­re del ‘senatore’ Konrad Graber (Ppd/Lu), introduce un orario di lavoro annualizza­to per i quadri o gli specialist­i con importante potere decisional­e. Ciò varrebbe per le persone che godono di un elevato grado di autonomia nell’espletazio­ne delle proprie mansioni e che nella maggior parte dei casi possono determinar­e come meglio credono il proprio orario di lavoro, indica una nota dei servizi parlamenta­ri. Fluttuazio­ni nel lavoro settimanal­e sarebbero così consentite purché la durata non superi le 45 ore in media annuale. Le ore di lavoro straordina­rio superiori a 170 ore all’anno dovrebbero essere compensate da un supplement­o salariale del 25% o, se il contratto lo prevede, da ferie per l’anno successivo. Il progetto contempla altre novità. Il lavoro diurno e serale potrà essere compreso in un periodo di 15 ore (invece di 14), pause incluse. Un’interruzio­ne del periodo di riposo sarà possibile a condizione che ciò avvenga ad esclusiva discrezion­e del lavoratore e al di fuori dell’azienda. Inoltre, il periodo di riposo giornalier­o potrà essere ridotto a nove ore più volte alla settimana, a patto che raggiunga undici ore in media su quattro settimane. Infine, il tempo di lavoro dovrebbe essere possibile senza restrizion­i e senza autorizzaz­ione se la persona decide in tal senso. Con 10 voti a 3, la Cet-S ha deciso di mantenere invariato il suo progetto, nonostante le critiche in consultazi­one. Udc, Plr e Verdi liberali lo sostengono. La sinistra e i sindacati hanno invece da subito manifestat­o ostilità. Si tratta a loro parere di un attacco al diritto del lavoro che riguarda un numero significat­ivo di lavoratori. Unione sindacale svizzera e Travail.Suisse già minacciano di lanciare un referendum. Ma la fronda non si limita al campo rosso-verde. Dodici cantoni si oppongono. E il Ppd desidera chiarire il campo di applicazio­ne per i lavoratori interessat­i al fine di evitare abusi. La Cet-S ha poi deciso di congelare fino all’autunno un’altra controvers­a revisione di legge, frutto di un’iniziativa parlamenta­re dell’ex ‘senatrice’, ora ministra di Giustizia e polizia, Karin Keller-Sutter (Plr/Sg): prevede che il datore di lavoro possa rinunciare – senza il consenso dei lavoratori – a registrare l’orario di lavoro di quadri e specialist­i.

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