‘Abolire il valore locativo’
La rinuncia al reddito immobiliare fittizio sarebbe bilanciata con meno deduzioni La commissione competente degli Stati prevede anche di ridurre le detrazioni fiscali per quanto riguarda gli interessi passivi
L’abolizione del valore locativo sarebbe un cambiamento molto apprezzato dai proprietari di case. Ed è proprio questa la direzione intrapresa dalla Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (Cet-S). In compenso, però, dovranno essere concesse meno deduzioni fiscali. La riforma prevede inoltre – per cercare di frenare l’indebitamento privato – cinque varianti volte a ridurre le detrazioni dalle imposte per quanto riguarda gli interessi passivi. L’avamprogetto di legge dovrebbe essere posto in consultazione a metà marzo. Attualmente chi abita nella propria abitazione deve dichiarare al fisco il suo valore locativo: si tratta di un reddito fittizio che corrisponde all’importo che un proprietario potrebbe ricavare in caso di locazione a terzi. Essendo un reddito ipotetico, è parecchio inviso ai proprietari di immobili. Questa tassazione «è difficilmente comprensibile», ha spiegato ieri ai media il presidente della commissione Pirmin Bischof (Ppd/So). Tuttavia, i costi per il conseguimento del reddito, come quelli di manutenzione o amministrativi, non sarebbero più deducibili dalle imposte. Ciò dovrebbe essere il caso
solo per le abitazioni primarie e non per quelle secondarie, per le quali il valore locativo continuerà ad essere tassato. Per quanto riguarda gli immobili in affitto, le spese per il conseguimento del reddito continuerebbero ad essere deducibili in quanto anche i redditi rimarrebbero imponibili. Infine, scomparirebbero a livello federale anche le detrazioni per il risparmio energetico, la tutela dell’ambiente o la conservazione dei monumenti. I Cantoni potranno però continuare a prevedere tali deduzioni. Uno degli scopi della riforma è anche quello di ridurre il crescente indebitamento privato. Uno dei motivi di questo aumento è dato dalla possibilità di effettuare deduzioni fiscali elevate, che di fatto sovvenzionano l’indebitamento. Infatti, secondo Bischof il sistema odierno avvantaggia i proprietari maggiormente indebitati, mentre svantaggia coloro che hanno pochi debiti e questo deve essere corretto. Tuttavia, la Cet-S non è riuscita ad accordarsi sul modo per frenare un simile fenomeno. Per questo ha presentato cinque varianti per discutere se e in quale misura gli interessi sul debito privato potranno in futuro essere dedotti dalle imposte. L’opzione più semplice sarebbe quella di eliminare tutte le deduzioni per quanto riguarda gli interessi passivi. Tuttavia, secondo Bischof, vi sono notevoli dubbi sul fatto che potrà essere approvata da una maggioranza, visto che a perderci non sarebbero solo i proprietari immobiliari. A suo parere, la variante che prevede la deduzione degli interessi passivi in funzione del reddito da locazione e del valore locativo sulle seconde case ha maggiori possibilità di successo. Infine, la commissione intende anche promuovere l’acquisto di una prima casa, prevedendo una deduzione decrescente di 10mila franchi sull’arco di dieci anni per le coppie e di cinquemila franchi per le persone sole. Intanto, l’Associazione svizzera proprietari fondiari si è detta soddisfatta del fatto che la riforma avanzi, si legge in una nota diffusa ieri. La soppressione del valore locativo è infatti una rivendicazione di lunga data dei proprietari di case.