‘Reintegrate i dipendenti licenziati’
Interpellanza interpartitica al Municipio di Locarno. La solidarietà di 61 loro colleghi.
Clima di lavoro un tantino teso in seno ai dipendenti della Città. Martedì scorso è infatti stato consegnata al Municipio una lettera, firmata da 61 impiegati dell’amministrazione, nella quale si chiede il reintegro al lavoro di due loro colleghi licenziati, dall’esecutivo, lo scorso anno. Lasciati a casa “ingiustamente” secondo i firmatari di un’interpellanza trasversale (il primo nome sulla lista è quello del consigliere Fabrizio Sirica, Ps) recapitata ieri a Palazzo Marcacci. In sintesi, i due dipendenti oggetto del provvedimento avevano totalizzato un eccessivo numero di ore d’assenza dal lavoro. Regolamento organico dei dipendenti (Rod) alla mano, il licenziamento si giustificava. I firmatari dell’interpellanza chiedono però al Municipio di guardare la vicenda da un lato etico e umano. Per ammissione stessa dell’esecutivo, i due ex dipendenti avevano presentato certificati medici validi e comprovati, quindi la misura non era scattata per ragioni di assenteismo o scarsa propensione al lavoro. Molti dei giorni di mancanza erano dovuti a infortuni professionali. “Invece di offrire riconoscenza per le tante ore impiegate in favore dei servizi cittadini e di consentire loro la possibilità di reintegro, il Municipio li ha liquidati” osservano i consiglieri comunali. In aggiunta non ha nemmeno verificato se le loro prestazioni di lavoro fossero buone o scadenti”. Quel che ai firmatari preme sottolineare è che se dal punto di vista legale l’autorità di Palazzo Marcacci (“trincerandosi dietro il Rod) ha ragione, dal profilo prettamente umano ha toppato: “A livello morale questo comportamento è ingiustificabile! Simili gesti, privi di gratitudine, non sono degni di un ente pubblico”. Anche perché, “considerata l’età dei dipendenti, li si espone a un elevato rischio psicosociale”. Biasimando questi metodi di gestione del personale, gli interpellanti temono si tratti di una strategia del “punirne alcuni per educarli tutti”. Da qui diverse domande all’esecutivo. In particolare per sapere se si sia tenuto conto dei rischi psicosociali per le due persone licenziate; se non siano stati fatti approfondimenti (colloqui) per capire le cause degli infortuni; se sia stata valutata la possibilità di un loro reintegro e se questa nuova gestione delle risorse umane rifletta la volontà del nuovo direttore del personale.