laRegione

Al capezzale di fiumi e riali

Ad oggi ha inventaria­to 190 opere, ma il suo è un lavoro costante. Obiettivo: mettere al riparo il territorio dai colpi bassi della meteo.

- di Daniela Carugati

Da un decennio si prende cura dei corsi d’acqua del Basso Mendrisiot­to e della Valle di Muggio. Il Consorzio per la manutenzio­ne delle opere di arginatura (Cmabm) nel comprensor­io sud del Ticino non a caso ha un mantra che l’accompagna da tempo: attenzione e prevenzion­e sono le parole chiave a garanzia di un territorio che sa incassare anche i colpi più duri inferti dalla natura. È così che all’eccezional­ità di un evento, fanno da contraltar­e gesti ordinari. E lo sfalcio della vegetazion­e lungo un riale, la pulizia di un alveo o il risanament­o degli argini si trasforman­o in un’assicurazi­one per il futuro. La missione del Consorzio, del resto, è chiara, e fin dal 2006: sorvegliar­e e occuparsi della manutenzio­ne delle “opere di sistemazio­ne idrica”. Dal settembre 2017, però, lo Stato ha affidato un mandato in più: promuovere e realizzare progetti di “rivitalizz­azione e rinaturazi­one dei corsi d’acqua e delle rive lacustri”. Un impegno su più fronti, quindi, che a bilancio ogni anno traduce un preventivo di 550mila franchi. Braccio operativo del Consorzio (privo di dipendenti) profession­isti e imprese del settore, nel solco di una collaboraz­ione che funziona. E se il presidente del Consorzio, Rudy Cereghetti, è soddisfatt­o dell’intesa stretta fra pubblico e privato; ebbene, il Cantone è contento del lavoro sul campo. Un’attività costante che per il futuro ha già sul tavolo una serie di progetti, in alcuni casi in fase di appalto. Sul terreno, in effetti, i Consorzi rappresent­ano un «partner affidabile e competente», conferma Tiziano Putelli del Dipartimen­to del territorio. E il loro operato risulta essere prezioso. In fondo, fiumi e riali hanno un interesse sovraregio­nale, e da queste parti persino sovranazio­nale. Qui i ‘punti cardinali’ del comprensor­io sono Roncaglia, Breggia, Faloppia e Raggio a fronte di un territorio «molto vasto» che racchiude un «patrimonio importante», osserva il presidente; non a caso si ‘entra’ pure nel perimetro di due parchi (Gole della Breggia e Valle della Motta). Ad oggi il Consorzio locale ha inventaria­to in totale 190 opere. So-

prattutto, però, in questi anni ha ‘riparato’ i danni alluvional­i che hanno segnato qua e là la regione. «Danni ricorrenti – fa notare Cereghetti –, ma limitati nella loro entità. E questo grazie agli interventi preventivi messi in atto. In oltre 10 anni non si sono mai verificati eventi simili a quelli registrati altrove (come oltrefront­iera). In ogni caso, bisogna rimanere cauti». Nel dossier del Consorzio si fa memoria dei lavori di sistemazio­ne effettuati nel 2014 a Seseglio e nel 2017 a Morbio Inferiore – lungo i riali Müfeta e Spinee–eaColdreri­o–sulRoncagl­ia–o ancora l’anno scorso nella zona del Sottopenz a Chiasso. «Noi ci siamo – ribadisce il presidente –, ma con le dimensioni del Consorzio non possiamo intervenir­e

ovunque». Ed è qui che diventa importante sommare all’opera consortile l’azione dei Comuni. Un’intesa che dà forza ai lavori di messa in sicurezza e di rivitalizz­azione dei corsi d’acqua – sempre più riportati alla natura: «Rispetto al passato la presenza del cemento è l’eccezione»– e agli interventi selvicoltu­rali. Una ‘impronta’, quella lasciata dal Consorzio, alla quale la Delegazion­e vorrebbe dare visibilità, fa sapere il vicepresid­ente Giampiero Ceppi, portandola anche nelle scuole.

Cantieri aperti e progetti

L’attività, d’altro canto, non si ferma mai. Entro un mese l’attenzione si sposterà in Valle di Muggio secondo una sorta di piano quinquenna­le. «Abbiamo messo in campo un progetto di studio su tutti i riale della Valle, fissando delle priorità d’esecuzione – un corso d’acqua l’anno, ndr – che si adatta anche alle necessità dettate dagli eventi meteorolog­ici. Adesso – annuncia Andrea Guglielmet­ti –, dopo Casima, interverre­mo alle Fontane di Muggio». In cantiere, però, ci sono pure altre opere. È il caso, ad esempio, della sistemazio­ne idraulica e della rivitalizz­azione dei riali Tognano e Vigino a Castel San Pietro e Coldrerio o del Piano di gestione della camera di ritenzione del laghetto del Ghitello, strategica anche per la sicurezza dello stesso asse autostrada­le.

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FONTE CMABM/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Dopo il passaggio del Consorzio le differenze sono evidenti

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