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Sfide aperte e senza ritorno

Riva-Winterthur e Olympic-Lugano valgono un posto nella finale di Coppa Svizzera di Bienne. Pronostici chiusi? No.

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Due sfide che valgono la finale di Coppa Svizzera a Bienne, quelle che attendono oggi alle 17.30 il Riva, in casa contro Winterthur, e i Lugano Tigers in trasferta a Friborgo. Due confronti senza ritorno per cui nulla è impossibil­e, anche quando i pronostici, classifica alla mano, sembrano favorevoli alle avversarie delle ticinesi. Il coach delle momò Montini è molto fiducioso. «Andiamo in campo con un solo obiettivo, anche se è alto, se penso alle qualità delle avversarie. Però, dopo la bella prova di domenica scorsa, persa per pochi punti, le ragazze sono cariche, consapevol­i di poter fare il colpaccio». Non sarà lo stesso Winterthur. «È vero, visto che ci sarà la prima volta della giovane Luap, provenient­e dallo Zurigo, una delle migliori giovani svizzere, il rientro della Tomezzoli e una Jones più integrata». Le zurighesi hanno quattro giocatrici oltre i 180 centimetri, e cinque in doppia cifra di media. «Sia chiaro che, fisicament­e, non c’è confronto, però le partite si vincono anche con la tattica e con la forza del gruppo: dovremo essere bravi a contenere la loro fisicità, attenti sul perimetro e forti nei tagliafuor­i. Occorre, come si dice in gergo, la partita della vita, quella perfezione in ogni parte del campo che, ogni tanto capita di fare. Speriamo sia oggi, anche con il contributo del pubblico che mi auguro sia folto. Ne abbiamo bisogno».

‘Fisicament­e il divario c’è, ma le partite si vincono anche con la tattica e la forza del collettivo’

Disputare e vincere una semifinale a Friborgo è sempre un’impresa, anche perché il pubblico fa la sua parte, e l’obiettivo Coppa è un traguardo ambito, visto che i burgundi, che puntavano alla tripletta hanno già perso la Coppa della Lega. Senza dimenticar­e che, avere l’Olympic in finale significa un seguito di alcune centinaia di fan. Ma il basket lo si gioca in campo e non in tribuna, per cui la partita è aperta. Anche perché l’ultima sfida è stata dominata dai Tigers. È un precedente che fa sognare? «Sognare è sempre possibile – dice Petitpierr­e –, ma è bene stare con i piedi per terra, perché non arriviamo a questa sfida nelle migliori condizioni: a cominciare dall’infortunio di James che ci priva di solidità, difesa, equilibri tattici e punti».

A ranghi ridotti

Cosa temi di più? «La panchina dei burgundi non è seconda a nessuno, e qui sta la prima, enorme, differenza tra noi e loro. Inol-

tre, il fatto di esserci allenati a ranghi è un fattore negativo. Però non voglio piangermi addosso. Ho detto ai miei ragazzi che qualcosa di buono lo avevamo fatto anche prima dell’arrivo di James, ed è con questo spirito che scenderemo

in campo a Friborgo». Nulla è scontato, quindi. «Si va in campo con il solo obiettivo di vincere, perché in questo genere di gare possono succedere cose che trascendon­o dalle reali forze in campo», conclude il coach dei bianconeri Petitpierr­e. Come si evince dalle parole dei due coach, c’è la consapevol­ezza che le sfide sono da decimo grado di difficoltà, ma il basket di Coppa ci ha spesso regalato le sorprese più clamorose. Calcio Barça, Valverde fino al 2020 Il Barcellona ha prolungato fino al 2020 il contratto dell’allenatore Ernesto Valverde, sulla panchina blaugrana dal 2017 (nel 2018 ha vinto la Liga).

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TI-PRESS/F. AGOSTA Obiettivo Bienne per Kolby Morgan e compagne

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