laRegione

Kristoffer­sen, tabù sfatato

Il norvegese conquista nel gigante la prima medaglia iridata. Scavalcati nella 2a manche Hirscher e il francese Pinturault.

-

E alla fine anche Henrik Kristoffer­sen si è messo al collo una medaglia iridata. Il norvegese, clamorosam­ente ancora a secco in carriera, si è imposto nel gigante mondiale di Are, riuscendo finalmente a lasciarsi alle spalle l'eterno rivale Marcel Hirscher. È stato un duello all’ultimo respiro tra il norvegese, l’austriaco e il francese Pinturault, i tre migliori sul primo tracciato. Non è invece arrivata una nuova medaglia per la delegazion­e rossocroci­ata che con Loïc Meillard si è fermata al quarto posto, con un ritardo di 92 centesimi dal vincitore. Quinto dopo la prima manche, per un breve momento ha sperato in una medaglia, quando, sceso dopo di lui, il francese Fanara è stato eliminato dopo poche porte. Ma poi, i tre migliori non hanno toppato... Buona pure la prestazion­e del giovane Marco Odermatt, ottavo dopo una splendida prima discesa e retrocesso alla fine al decimo posto. Per lui, la conferma di un grande talento che darà certamente frutti più succulenti nei prossimi anni. Kristoffer­sen ha dunque spezzato l’incantesim­o. E lo ha fatto con una seconda manche assolutame­nte straordina­ria e che

ha messo grande pressione sugli ultimi due ancora al cancellett­o, Hirscher e Pinturault. A fare la differenza, a conti fatti, la pulizia della sciata del norvegese, il quale ha commesso meno errori rispetto ai due avversari. E quando, dopo di lui, Hirscher è giunto al traguardo con 20 centesimi

di ritardo, Kristoffer­sen e il suo clan sono scoppiati in un urlo liberatori­o che la dice lunga su quanta sia la rivalità esistente tra i due principali protagonis­ti degli ultimi anni nelle discipline tecniche. In carriera Kristoffer­sen si era messo al collo soltanto due medaglie, entrambe ai Giochi olimpici (bronzo nello slalom nel 2014, argento nel gigante nel 2018). Spesso troppo emotivo e irruente, da oltre un anno (gennaio 2018) aspettava di tornare sul gradino più alto del podio. A conti fatti, chi ha fatto l’affare peggiore è stato Pinturault. Il francese poteva vantare 18 centesimi di vantaggio su Kristoffer­sen, ma non ha chiarament­e retto alla pressione imposta dalla splendida seconda discesa del norvegese. Alla fine ha chiuso con un ritardo di 42 centesimi e si è dovuto accontenta­re del bronzo.

 ?? KEYSTONE ?? Sul secondo tracciato, una vera belva
KEYSTONE Sul secondo tracciato, una vera belva

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland