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Plr più ecologista, sembra voler cambiare rotta sulla legge sul CO2 Il partito di Petra Gössi non si opporrà alla tassa sui biglietti aerei

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Il Plr cambia sorprenden­temente rotta sulla legge sul CO2: aperto al compromess­o, il partito non si opporrà né alla tassa sui biglietti aerei né a obiettivi nazionali di riduzione di emissioni. Lo ha annunciato la presidente Petra Gössi in un’intervista. “Vogliamo una politica climatica efficace”, sostiene Gössi nell’intervista pubblicata dai giornali in lingua tedesca di Tamedia per spiegare questo cambiament­o di rotta. “Non ci opporremo a una tassa sui biglietti aerei, se ciò può aiutare la sinistra a non respingere nuovamente l’intero progetto”, spiega Petra Gössi. In ogni caso, precisa la svittese, il Plr valuterà la situazione alla fine dei dibattiti. A dicembre, il Consiglio nazionale ha respinto un progetto di legge sul CO2 che avrebbe consentito di rispettare gli impegni dell’accordo di Parigi sul clima. In particolar­e, Udc e Plr avevano fatto di tutto per evitare che venissero fissati obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni di CO2. Entrambi i partiti puntavano a una riduzione degli agenti nocivi in altri paesi e a una compensazi­one da parte elvetica mediante l’acquisto di certificat­i di emissione all’estero. La sinistra aveva votato contro il progetto, sostenendo che le proposte dei due partiti borghesi lo avevano annacquato: alla fine la proposta era stata votata solo da Ppd e Plr. La palla è ora in mano al Consiglio degli Stati, che ha l’opportunit­à di correggere la situazione. Martedì scorso, la commission­e per l’ambiente della Camera dei cantoni ha stimato che la Svizzera dovrebbe ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra del 50% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. Ritiene inoltre che la quota minima di riduzione da raggiunger­e in Svizzera dovrebbe essere del 60 per cento. Nell’intervista Gössi annuncia un dibattito interno al partito: “Vogliamo sapere quali sono gli obiettivi più importanti a livello della base”. Per la presidente due cose sono fin d’ora chiare: “Sosteniamo la transizion­e energetica e non vogliamo nuove centrali nucleari”.

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