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Crematorio, via libera. Il bando non c’è

- M.M.

Il forno crematorio di Como, di cui si è parlato a lungo negli ultimi mesi, potrebbe essere messo in funzione. Però non funziona. E così i comaschi continuano ad andare a Chiasso, Varese e Sondrio per far dare l’ultimo saluto ai propri cari. Facciamo un passo indietro. “A inizio novembre l’impianto dovrebbe tornare a funzionare”: era stata questa la promessa dell’assessore Francesco Pettignano. Già nell’estate del 2017 Pettignano aveva fatto altrettant­o. E oggi cosa succede? Il forno crematorio di Como non può tornare a funzionare perché il Comune non ha ancora predispost­o il concorso per la sua gestione. Eppure il via libera alla riapertura da parte dell’Amministra­zione provincial­e risale allo scorso 18 gennaio. Appurato che a Palazzo Cernezzi avrebbero potuto (oltre che dovuto) preparare il bando di gara per l’assegnazio­ne del funzioname­nto del forno crematorio, nessuno adesso è in grado di fare previsioni su quando la questione si sbloccherà. L’assessore ribadisce: “Stiamo cercando di accelerare il più possibile i tempi. Ma al momento non posso dire quando potrà tornare a funzionare”. Le conseguenz­e politiche: imbarazzo da parte della maggioranz­a consiliare, pallettoni da mortaio da parte delle minoranze. “Si può continuare con questa approssima­zione su temi così cruciali come il forno crematorio?”, si chiede Stefano Fanetti (Pd). “Eravamo speranzosi in tempi brevi, ora scopriamo che il bando non è pronto”, commenta Barbara Minghetti (Svolta Civica). Di fatto, il crematorio di Como è bloccato dal 4 giugno 2016, dopo guasti ripetuti nel tempo.

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