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‘È mancata un po’ la lucidità’

La sconfitta di Langnau non preoccupa Luca Cereda. ‘Non ci è mancato molto, ma loro hanno meritato di vincere’.

- Di Marco Maffiolett­i

Langnau – «Il Langnau ha meritato la vittoria». È onesto, Luca Cereda, e riconosce la superiorit­à dell’avversario. «La nostra non è stata una brutta prestazion­e, e non ci è mancato molto, ma i bernesi hanno vinto qualche duello in più». In una partita in cui il tecnico biancoblù sorprende un po’ tutti togliendo il portiere già a tre minuti dalla fine. «Le statistich­e dicono che prima lo togli, più aumentano le possibilit­à di segnare: dunque abbiamo tentato di giocarci questa opzione prima del solito». Nel complesso Cereda ha davvero poco da rimprovera­re ai suoi. «La squadra ha lottato sino alla fine, ma sicurament­e è mancata lucidità a partire da metà partita». C’è comunque rammarico per le due penalità causate da altrettant­i cambi scorretti. «Premesso, però, che bisognerà analizzare attentamen­te a video le due situazioni, al fine di stabilire cosa sia successo. Penso sia appunto dovuto a una mancanza di lucidità». In un finale in cui il tecnico ha provato a mischiare un po’ le carte, affiancand­o ad esempio Incir a Novotny e D’Agostini. «Avevamo 13 attaccanti, ed era giusto effettuare delle rotazioni: bisogna ge- stire il tempo di gioco visto che il calendario è molto fitto». E la classifica corta. «Il percorso è ancora lungo, e ovviamente non siamo preoccupat­i dopo questa sconfitta: siamo contenti di essere ancora qui a giocarcela, praticamen­te nessuno avrebbe pronostica­to una stagione simile». Marco Müller, invece, è deluso. Oltre che abbastanza critico. “È stata una partita combattuti­ssima, in cui i nostri avversari non hanno concesso molte occasioni, specialmen­te nel terzo tempo. La stanchezza? Non può essere una scusa. Inoltre non puoi prendere due volte una penalità per cambio scorretto: non siamo stati furbi. Nelle prossime partite dovremo mostrare più fame, se vogliamo altri punti importanti». Mentre, sul fronte opposto, Damiano Ciaccio non può che essere soddisfatt­o. «La mia parata? Non è la prima volta che faccio interventi del genere, ed è stato senz’altro importante, a pochi secondi dalla prima pausa. I compagni mi hanno fatto i compliment­i, ma ho avuto pure fortuna». Diventato titolare fisso dopo l’infortunio di Punnenovs, il portiere del Langnau è all’apice della carriera. «Provo a fare il mio lavoro. So che parecchia gente non mi ha mai considerat­o un numero uno in A, anche perché da giovane mi ero un po’ perso. Ma ho 30 anni, sono maturato e nell’Emmental mi trovo bene». E i playoff sono alle porte. «Ma non è ancora fatta – conclude Ciaccio –. Non possiamo metterci a speculare».

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KEYSTONE Il coach ha stupito tutti togliendo il portiere al 57’02’’. ‘Prima è, meglio è: lo dicono le cifre’

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