Ambrì, reagisci Lugano, ora scatta
Liquidata la pendenza Rapperswil, Lapierre pensa già al Friborgo: ‘Sarà una sfida con un’immensa importanza’
Biancoblù battuti dal Bienne, Cereda ammonisce: ‘Non dimentichiamo chi siamo e da dove veniamo. Non si guardi troppo avanti’. Liquidato il Rapperswil, i bianconeri guardano già al Friborgo.
Lugano – La corsa continua. Dopo lo scivolone di venerdì all’Hallenstadion, il Lugano archivia senza particolari patemi d’animo la pratica Rapperswil: la zona playoff, ritrovata martedì ma persa appunto dopo la disfatta di Zurigo, è ancora lì. Con i bianconeri che occupano la nona posizione, ma con gli stessi punti dei Lions (69), ottavi. «Sarà una lotta, fino alla fine – sottolinea Maxim Lapierre –. Ogni partita da qui al termine della regular season sarà una vera e propria battaglia. La nostra prossima sarà a Friborgo, dove mi aspetto un match molto simile alle sfide con il Gottéron degli scorsi playoff».
‘Tolti gli ultimi 5’, la nostra è stata una buona prestazione. Ma possiamo ancora migliorare’
Una battaglia che però il Lugano affronta forte del convincente successo contro il Rapperswil... «Sì, la nostra è stata tutto sommato una bella prova. Almeno fino a 5-10 minuti dal termine. Prima del nostro blackout siamo stati bravi nel far girare il disco, e giocare con la giusta calma. Ci voleva, era importante una prestazione così dopo la sconfitta di Zurigo. Stasera era doppiamente importante vincere: lo era tanto per i punti in palio, quanto per il morale». Importante, però, lo era anche la posta in palio all’Hallenstadion, contro un avversario direttissimo: il bilancio del weekend può allora essere considerato comunque soddisfacente? «Anche se la situazione è critica, sarebbe irrealistico pensare di vincere tutte le partite. A Zurigo ci abbiamo provato, ma davvero non era serata. Stasera era importante vincere, ma prima ancora mostrare una reazione. E ci siamo riusciti. Ora possiamo guardare con fiducia al prossimo impegno: l’importanza della partita di Friborgo è davvero immensa». Preoccupato dal blackout accusato dal Lugano negli ultimi minuti della sfida col Rapperswil e costato tre reti? «Non particolarmente. Sono cose che capitano nell’hockey: basta un attimo di rilassamento per farsi infilare... Ma nell’insieme abbiamo fornito una buona prestazione, convincente, tolti appunto gli ultimi 5’». Martedì, a Losanna il Lugano aveva segnato 7 reti con 7 marcatori diversi. Stavolta 8 con 6 giocatori differenti (con Hofmann e Fazzini che hanno realizzato una doppietta): la riprova che la squadra può contare su quattro linee tutte capaci di andare a bersaglio... «Certo, abbiamo dimostrato di saperci fare con il bastone. Ma questo non basta: dobbiamo migliorare difensivamente, e lo si è visto soprattutto nel finale della sfida col Rapperswil. Non possiamo essere soddisfatti di come sia finita la partita. Ma da un lato è anche positivo aver terminato così: ci fa capire dove possiamo e dobbiamo lavorare, e la prossima partita saremo ancora più forti. Perché è chiaro che possiamo ancora migliorare. E lo vogliamo fare: da un anno all’altro si deve sempre tentare di progredire, e se penso a come è finita la passata stagione...».