La prova è buona la beffa è atroce
Una prestazione tutta cuore e carattere con l’Yb non basta al Lugano per evitare l’ennesima beffa nel finale di partita
Lugano beffato dallo Young Boys allo scadere di una partita che non avrebbe certo meritato di perdere. Celestini: ‘La prestazione è stata positiva, ma avrei preferito giocare male e vincere’.
Lugano – Può una sola azione, di una ventina di secondi, cancellare novanta e passa minuti e trasformare in un amen una squadra di leoni in un gruppo di polli? Apparentemente sì, perché questo era il sentimento al termine di Lugano-Young Boys di molti dei tifosi bianconeri (e non solo) che hanno assistito alla partita e in particolare al suo convulso finale, nel quale hanno visto la loro squadra del cuore andare a un nulla dal firmare una piccola grande impresa fermando sullo 0-0 la corazzata dominatrice del campionato, che fino a quel momento in Super League aveva lasciato per strada solo 7 punti (una sconfitta e due pareggi), salvo poi farsi sorprendere in contropiede allo scadere del terzo e ultimo minuto di recupero e veder sfumare quello che sarebbe stato un punto preziosissimo (visto anche il pareggio ottenuto a Thun dal fanalino di coda Grasshopper). E questo a prescindere dal fallo o non fallo su Gerndt nell’area di rigore dei padroni di casa – anche rivedendo più volte le immagini al rallentatore, è difficile stabilire con certezza se ci sia stato o no contatto sullo svedese, franato a terra regalando il pallone ai gialloneri –, anche perché in almeno tre occasioni Maric (poi espulso per proteste e quindi assente giovedì nel quarto di Coppa a Thun) e compagni hanno avuto l’occasione di fermare con un fallo la ripartenza avversaria e pure dopo il miracoloso intervento di Baumann su Schick si sono mossi con colpevole ritardo in quanto già impegnati a protestare con l’arbitro.
Polli quindi? Sì, forse un po’, ma analizzando l’andamento della sfida, siamo più d’accordo con chi, come il tecnico bianconero Fabio Celestini (vedi correlato sotto), preferisce vedere ancora dei leoni. Ingenui forse, ma sempre leoni. Quelli che con lo spirito da guerrieri tanto caro al mister vodese e valso la settimana precedente a Lucerna l’agognata prima vittoria del 2019 (e la prima dopo 8 gare senza i tre punti), hanno tenuto testa a una squadra che rimane la più forte in Svizzera anche quando, come ieri, può permettersi di lasciare in panchi- na gente del calibro di Assalé e Gaudino nonostante sulla lista degli infortunati abbia già i vari Hoarau, Sulejmani e Mbabu. Quelli che schierati con una difesa a quattro con il giovane (ma bravo) Kecskés al posto dello squalificato Sulmoni e con un Covilo in formato extra lusso a metà, hanno messo in campo organizzazione tattica, concentrazione e soprattutto tanto cuore, resistendo (non senza un pizzico di fortuna visto il rigore sbagliato da Nsamé nel primo tempo e un altro piuttosto chiaro non concesso ad Assalé per fallo di Daprelà nella ripresa) alla pressione della truppa di Seoane. Quelli ancora che dal 60’ via hanno preso coraggio, rendendosi pericolosi più volte in particolare con Gerndt (forse un po’ egoista nel non servire Bottani con Von Ballmoos lontano dai pali), Junior e Sadiku (in questo caso è stato il compagno Covilo a “scippargli” il pallone sul più bello) e che proprio in questo crescendo hanno trovato l’illusione di poterla vincere, la partita. Per quello, sul calcio d’angolo in proprio favore al 93’, sono rimasti solo in due a difesa della propria metà campo. In fondo, i potenziali due punti in più, a maggior ragione contro l’Yb, sarebbero stati ben più pesanti del punto perso, seppur nel più doloroso dei modi. Quindi sì, anche se ai più i bianconeri ieri saranno sembrati polli, noi in campo abbiamo visto solo leoni.