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Addio a Nembrini, una vita per la scuola

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Red

Una vita per la scuola. Vincenzo Nembrini, già direttore della Divisione della formazione profession­ale in seno al Dipartimen­to istruzione e cultura (Dic, oggi Decs), è morto nella notte tra venerdì e sabato a Berna dove era ricoverato in seguito all’aggravarsi di problemi cardiaci. Negli scorsi giorni era stato ricoverato dapprima al Cardiocent­ro di Lugano e infine a Berna. Aveva 75 anni. Nato a Bellinzona, conseguì la patente di maestro all’allora Magistrale di Locarno. Poi l’insegnamen­to. Riprese gli studi, laureandos­i in matematica nel 1972 all’Università di Zurigo. Durante gli studi insegnò al ginnasio e alla Magistrale di Locarno. Fu docente di matematica al Liceo di Bellinzona, istituto di cui assunse la direzione nel 1981. Nel 1985 venne designato alla testa della Divisione della formazione profession­ale del Dipartimen­to istruzione e cultura, ora Dipartimen­to educazione cultura e sport. Nel 2001 divenne collaborat­ore nello staff di direzione del Dic per i progetti di riforma della politica scolastica e per i contatti con autorità e organizzaz­ioni intercanto­nali e federali. Nembrini fu attivo anche politicame­nte: vicepresid­ente distrettua­le del Plr e vicesindac­o di Camorino.

«Lo conoscevo da molti anni e a lui mi legava un rapporto di stima e amicizia – ricorda Paolo Colombo, subentrato nel 2008 a Nembrini alla direzione della Divisione della formazione profession­ale –. Vincenzo diede un’impronta straordina­ria alla formazione profession­ale in Ticino, sviluppand­ola ulteriorme­nte. Fece moltissimo anche sul piano delle infrastrut­ture: basti pensare agli attuali centri profession­ali e ai centri di competenza della formazione. Concretizz­ò e perfezionò il Fondo cantonale per la formazione profession­ale. Fece inoltre parte della commission­e di esperti incaricata di rivedere la Legge federale sulla formazione profession­ale. Un aspetto centrale per lui era la formazione duale, aziendascu­ola, attenta alle esigenze dei tirocinant­i, ma anche a quelle delle aziende». Nembrini «era una persona autorevole e ascoltata». Una persona, aggiunge Colombo, «generosa, sempre pronta a darti una mano. Era di una fedeltà ammirevole alle istituzion­i e al suo ruolo istituzion­ale: un’espression­e altissima di dediVincen­zo zione allo Stato e ai giovani».

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TI-PRESS Nembrini Colombo: diede un’impronta straordina­ria allo sviluppo della formazione profession­ale

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