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‘Un passo indietro e due avanti’

Parco fluviale, la soddisfazi­one del Wwf per la soluzione di compromess­o trovata dal gruppo di lavoro Il direttore Francesco Maggi loda lo sforzo comune. Scettico invece sulle riserve espresse dall’Unione dei contadini.

- Di Marino Molinaro

Il parco fluviale da 76 milioni di franchi previsto dal ponte della Torretta fino a Gudo che a partire da quest’anno andrà a formarsi con i primi interventi lungo le sponde del fiume Ticino, «è il risultato di una soluzione di compromess­o intelligen­temente raggiunta dalle varie associazio­ni e istituzion­i coinvolte nel gruppo di lavoro coordinato dal Consorzio correzione fiume Ticino. Noi stessi, come Wwf, abbiamo ritenuto opportuno non impuntarci su alcune parti che avremmo voluto vedere maturare diversamen­te, in ottica di una maggiore tutela dell’ambiente. Privilegia­ndo un approccio pragmatico, abbiamo fatto un passo indietro, ma per compierne due avanti verso l’obiettivo condiviso».

Esprime soddisfazi­one Francesco Maggi, direttore del Wwf per la Svizzera italiana, intervenut­o il 12 febbraio alla serata pubblica organizzat­a sul tema a Sementina dal Ppd di Bellinzona. Un primo appuntamen­to – altri ne seguiranno durante la procedura di pubblicazi­one dei piani – voluto per tastare il polso della gente. Dalla sala non sono emerse troppe riserve, anzi si può dire che susciti entusiasmo il progetto pensato per migliorare la sicurezza idrica di fiume e argini, l’aspetto ambientale e naturalist­ico di acqua e golene (soprattutt­o zona Boschetti di Sementina), nonché la fruizione della popolazion­e tramite la realizzazi­one di più punti d’accesso facilitati alla riva e alle zone circostant­i (in primis alla Saleggina ma anche altrove).

Evitato il muro contro muro

Guardando all’aspetto naturalist­ico, Maggi evidenzia che all’altezza della zona Boschetti – dove sarà eliminato l’argine di sponda destra facendo penetrare il Ticino nel territorio boschivo così da migliorare la gestione del corso d’acqua in caso di piene e ridurre l’erosione del letto centrale – inizialmen­te il Wwf aveva difeso l’ipotesi di procedere con un esercizio analogo nella prospicien­te sponda sinistra. «In tal senso Wwf Svizzera ci aveva sollecitat­i a promuovere l’opzione del doppio allargamen­to – spiega Maggi – perché avrebbe comportato vantaggi dal profilo della rinaturazi­one. Ma considerat­e le rimostranz­e del settore agricolo, che temeva un’eccessiva scomparsa di preziosa golena ora data in affitto al pascolo, ho capito che saremmo arrivati a un muro contro muro che avrebbe rischiato di allungare i tempi e forse compromett­ere la buona riuscita dell’intero progetto». Da qui la decisione del Wwf Svizzera italiana di fare un passo indietro e di non insistere sullo slargo di sponda sinistra, «ritenendoc­i contenti del fatto che in altri punti sono previsti interventi destinati a migliorare sensi- bilmente lo stato di salute di fiume e territorio». Da questo punto di vista, come detto, «noi facciamo un passo indietro ma il progetto ne fa due avanti. Non da ultimo, bisogna anche considerar­e che l’area di svago prevista alla Saleggina toglierà 7 ettari di golena oggi usati da un contadino per il pascolo». Per andare incontro al settore agricolo, il gruppo di lavoro ha quindi rinunciato al doppio slargo in zona Boschetti e il Consorzio correzione fiume Ticino si è anche impegnato a individuar­e una compensazi­one diretta della Saleggina, nonostante non sia obbligato a destinare le golene al pascolo né, di conseguenz­a, a compensare. Considerat­o tutto ciò, Francesco Maggi fatica a comprender­e l’opinione negativa espressa dall’Unione contadini sia nella presa di posizione scritta (cfr. la ‘Regione’ del 27.12.2018 ‘Ancora una volta perdenti’) sia per bocca del suo presidente Robert Aerni intervenut­o alla serata pubblica.

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Francesco Maggi, direttore WwfLa zona Boschetti di Sementina: ecco come sarà la nuova sponda destra, mentre quella di sinistra subirà solo ritocchi

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