Muralto, a re Sbotapiss… la corona della longevità
Re Sbotapiss di Muralto ha festeggiato i 40 anni di reggenza. Un traguardo invidiabile, che l’Associazione Carnevale Muraltese (presieduta da Andrea Scandella) ha voluto sottolineare organizzando un piccolo evento a sorpresa all’interno dell’edizione 2019 della manifestazione, che si è svolta sabato scorso al Burbaglio, tra giochi, concorso in maschera, risottata e guggen (“i Lippa” di Minusio e la Carnasc Band di Cadenazzo). Notevole il successo di pubblico. Il sovrano ha prima fatto tappa al Centro diurno per anziani per l’aperitivo preparato dal team di volontarie che gestisce l’importante punto d’incontro del Comune. È seguito il trasferimento al Burbaglio per la consegna delle chiavi del regno da parte del sindaco Stefano Gilardi. Poi la sorpresa, con tanto di carrozza trainata da due eleganti cavalli bianchi. «Ma par da ves come la me “colega”, la regina d’Inghilterra, che la saluda con la manina», ha scherzato Sbotapiss, salendo sulla regal berlina con la sovrana Sbotapissona (che da 12 anni si cala nel ruolo con elegante ironia). Ottantaquattro anni il prossimo settembre, Sbotapiss nel 2020 passerà lo scettro a un successore al trono. Per il re più longevo del cantone sono stati quattro decenni di “monarchia illuminata”. Impegnativo? «Non particolarmente, perché la corona che porto, regalatami per il 30esimo di regno, pesa la metà di quella precedente». Oltre agli impegni “casalinghi” il prossimo reggente dovrà proseguire la tradizione delle visite agli altri regni, una ventina di trasferte. «Anche per i muraltesi il Carnevale rappresenta una tradizione irrinunciabile», sottolinea il sindaco. «Un’occasione per festeggiare e allo stesso tempo mantenere vivo il sentimento comunitario». “Sbotapiss” o “Sbotapissoni” è il soprannome con cui venivano chiamati i muraltesi, abitanti della riva, pescatori da sempre. Deriva dal termine dialettale con cui si indica l’operazione di sventramento del pesce per toglierne le interiora. Operazione che ancora in tempi recenti veniva eseguita anche sulle alborelle, i più minuti pesci lacustri. Il compito era affidato ai bambini. Una ad una. Memorie d’infanzia comuni di molti muraltesi “over 50”, come ricorda il sinSovrano daco Gilardi.