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La truffa dell’ex calciatore

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Due pesanti condanne in Tribunale a Como per truffa e estorsione. Il tutto, in una vicenda svoltasi a cavallo del confine: tra Como e Chiasso. Cinque anni e sette mesi la pena inflitta a un 51enne di Monte Olimpino e tre anni e dieci mesi a un 35enne di Olgiate Comasco, ex calciatore profession­ista, osservator­e per il Parma.

I fatti risalgono al 2012. La vittima, un 36enne di Oltrona San Mamete, si era vista proporre dall’ex calciatore di investire una discreta somma nell’attività di una azienda ticinese che fondeva oro. Investimen­to che avrebbe consentito di realizzare non meno del 50% della somma messa a disposizio­ne, oltre 23mila euro. L’ex calciatore, mentre era in vacanza, era riuscito a farsi anticipare dalla vittima 2mila euro per pagare le tasse e a farsi saldare il conto dell’albergo, in quanto la sua carta di credito non funzionava.

Quando l’uomo capì il raggiro, si fece avanti per riavere il suo denaro, a quel punto si ritrovò minacciato. Compare sulla scena, allora, il 51enne di Monte Olimpino, che spacciando­si per il direttore della Posta di un Comune del Mendrisiot­to, dice di essere l’incaricato della retribuzio­ne del maltolto (nel frattempo salito a 30mila euro). I due si incontrano a Chiasso: «Conosco due avvocati, uno italiano l’altro svizzero, in grado di farle riavere i suoi soldi, ma servono 1’200 euro per le spese legali.

Poi, posso assoldare certi amici di Quarto Oggiaro in grado di recuperare con le belle maniere i soldi». Altri soldi spillati. Poi la denuncia, gli accertamen­ti, il processo e la condanna. I soldi della truffa? Scomparsi.

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