Belinda Bencic, un titolo che vale oro
Un titolo che non ha prezzo, quello conquistato a Dubai da Belinda Bencic contro Petra Kvitova (6-3, 1-6, 6-2). Per i 520’615 dollari che ha portato nelle tasche della sangallese e per i 900 punti Wta che le permetteranno di figurare al 23° posto del ranking, ma soprattutto per la consapevolezza di aver compiuto un passo forse determinante sulla strada che dovrebbe riportare l’elvetica ai vertici dei valori mondiali. A Dubai, in occasione del suo terzo titolo di carriera, ha battuto quattro top-10, Sabalenka (Wta 9), Hapel (Wta 2), Svitolina (Wta 6) e Kvitova (Wta 4), ed ha dimostrato carattere uscendo da situazioni scabrose, come quando ha dovuto rintuzzare sei palle di match contro la Sabalenka, quando si è ritrovata sotto 5-3 nel terzo set contro la Svitolina, oppure quando è incappata in un vuoto d’aria nella finale contro la Kvitova cedendo il secondo set su un chiaro 6-1... «Non so come ho fatto a rientrare in partita contro Sabalenka e Svitolina. Non ho riflettuto, ho giocato d’istinto», ha commentato la sangallese. Contro la Kvitova, che nei precedenti tre confronti (l’ultimo a Melbourne) l’aveva sempre battuta in due set, la Bencic è stata abile nella lettura del gioco offensivo dell’avversaria, piegandola poi con la varietà dei colpi e l’aggressività mostrata su ogni scambio.
Grazie alla Bencic il tennis svizzero, per la prima volta dal 2001, quando ad imporsi era stata Martina Hingis, torna a piazzare la bandierina nell’albo d’oro di un torneo che è tra i 15 più imporNumero tanti del circuito.