Vivere e lasciar Vivere
Come molti di Voi, seguo con interesse lo sviluppo di alcune recenti problematiche della Regione in cui vivo da oltre 65 anni, la Bassa Leventina.
Quasi tutta la cittadinanza qui, ha recepito male, la decisione che ha definitivamente statuito l’ubicazione della futura officina Ffs a Castione e non negli Stabili ex acciaieria Monteforno, come avrebbe voluto l’Autorità comunale di Personico, Bodio e Giornico.
Soprattutto però si prende atto di come, negli ultimi 12 mesi, la perdita di oltre 100 posti lavoro, nella Regione, l’ha resa ancor più economicamente disastrata: Oemb, Mediluc, Imerys, Gf-Elti… Uno scenario futuro poco invidiabile insomma, visto nell’ottica delle risorse socio-economiche.
Sul fronte degli arrivi, ad eccezione della futura Area multiservizi di Giornico, a lungo ed inopportunamente contestata, faticano tremendamente a prender piede il futuro Centro comando della Protezione civile tre Valli ed il progetto Dataverna, previsti a Bodio.
In tal senso dunque, ben venga l’iniziativa dei quattro Comuni, con il lancio della Petizione che, a mente mia, dovrebbe essere sottoscritta da tutto il Canton Ticino. In buona sostanza essa, invita lo Stato a creare le premesse concrete per il rilancio dell’occupazione nella Regione. Tramite il rilancio della Zona industriale che fu una delle più attive del Cantone, la ex Monteforno appunto, di quella di Biasca anch’essa in difficoltà, ed assecondando in tempi ragionevoli iniziative scaturite dagli esecutivi locali negli ultimi anni.
Occorre tuttavia rendersi conto come, ben difficilmente nelle Zone industriali citate potrà avvenire l’insediamento del Centro operativo nazionale di Ubs, oppure che l’Ente ospedaliero vi costruisca il futuro Ospedale cantonale o meglio ancora che il governo decida di traslocarvi l’intera amministrazione! Questo per dire, come la Storia anche recente insegna, che certe contestazioni tout-court, ancorché in certi casi giustificate, portano spesso a decisioni drastiche e pesanti da digerire. Come ad esempio fu quella di chiudere l’acciaieria Monteforno subito dopo che l’azienda aveva investito decine di milioni di franchi nel lodevole tentativo di limitare al massimo le immissioni nocive.
La stessa creazione dell’Area multiservizi di Giornico, che potrebbe assicurare una quarantina di posti lavoro alla Regione, fu contestata a lungo. Adesso viene finalmente edificata, dopo che la consorella d’Oltralpe funziona già egregiamente da quasi un decennio. A dimostrazione della scarsa valenza delle opposizioni a quest’Opera, confrontate alle ricadute economiche generate, oltralpe la Sede dell’insediamento fu oggetto del contendere addirittura tra due Cantoni.
Negli scorsi giorni, ampio spazio fu riservato, proprio da ‘laRegione’ alla volontà di parte della cittadinanza nel Comune di Bodio nel voler procedere ad una causa giuridica nei confronti di Imerys in seguito ad immissioni di polvere di grafite nell’aria.
Dalla seria e continua rilevazione dei dati attuata dagli Uffici cantonali preposti e dalla stessa Imerys risulta che negli ultimi 20 anni, a fronte anche di investimenti per una quindicina di Milioni effettuati dall’azienda in proposito, le immissioni siano diminuite di oltre il 90%, rispettando ampiamente i valori imposti dalla Legge. Imerys occupa oltre 200 Dipendenti in pianta stabile, generando una ricaduta economica enorme e, mediante il pagamento di imposte che da sole superano la totalità del gettito da persone fisiche nei quattro Comuni, la risorsa fiscale più importante. Evidentemente, a poche centinaia di metri dallo stabilimento, al termine di un lungo inverno con pochissime precipitazioni, le pulizie primaverili esterne agli stabili possono riservare quantità impreviste di polveri nere, tra cui anche la grafite.
Tutto ciò per dire, anche a qualche giornalista ma ovviamente non solo, che magari in taluni casi l’approfondimento debba essere d’obbligo e non a senso unico, ma soprattutto accompagnato da un benevolo spirito di tolleranza nel senso di Vivere sì, ma lasciando Vivere anche gli altri.