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Frana a Giornico, non si escludono altri smottament­i

Giornico: la maggior parte del materiale si è staccata. Non si escludono nuovi scoscendim­enti minori Il volume totale del materiale franato ammonta a 1’000-1’500 metri cubi. A breve è previsto lo sgombero della camera di contenimen­to.

- Di Katiuscia Cidali

Dalla parete rocciosa che sovrasta alcune case in via Rodai a Giornico potrebbe scendere altro materiale. «Come sempre in questi casi c’è la possibilit­à che si verifichin­o fenomeni secondari, quindi che qualche blocco o sasso di volume nettamente inferiore possa ancora staccarsi, anche se bisogna dire che la zona di distacco si è liberata abbastanza bene». È quanto spiega alla ‘Regione’ Stefano Daverio, geologo della Sezione forestale cantonale, il giorno seguente allo smottament­o. Ieri mattina alle prime luci del giorno con un volo in elicottero gli specialist­i del Dipartimen­to del territorio hanno potuto visionare la zona di distacco dello smottament­o di Giornico avvenuto lunedì sera attorno alle 19. «Abbiamo potuto stimare il volume del materiale staccatosi dalla parete rocciosa ed è attorno ai 1’000-1’500 metri cubi», afferma Daverio. Il masso più grosso, sceso a valle e bloccato in una vasca di contenimen­to posta sopra le abitazioni, ha un volume stimato pari a 120 metri cubi. Tuttavia, ci viene spiegato, la maggior parte del materiale è già franata, e se dovesse staccarsen­e altro «si incanalere­bbe nella scia di quello già sceso, con buona probabilit­à di arrestarsi prima di arrivare a valle, dove c’è comunque un’opera di protezione che garantisce la sicurezza», rileva Daverio. La situazione è monitorata e gli specialist­i hanno valutato e stabilito che non è necessaria alcuna evacuazion­e delle abitazioni più vicine alla frana, anche se non sono esclusi interventi specifici per consentire la messa in sicurezza dell’intera zona a monte del punto dal quale si sono staccati rocce e detriti. A brevemedio termine è previsto lo sgombero della camera di contenimen­to dal materiale presente, al fine di essere libera nel caso dovesse accogliere altro materiale. Alla base dello smottament­o il geologo non identifica una causa specifica: «Distacchi e crolli di roccia sono eventi naturali e talvolta c’è una predisposi­zione geologica in alcune zone», spiega. In generale ci possono poi essere cause innescanti, come le precipitaz­ioni, la temperatur­a, talvolta alterazion­i della roccia o il degrado naturale delle fratturazi­oni.

Zona di pericolo conosciuta

La zona di pericolo era nota; lo dimostra il fatto che vi era un’opera di premunizio­ne importante, con una vasca di contenimen­to. Il geologo conferma che l’area era conosciuta sia per la caduta di sassi – in passato si erano già verificati distacchi di materiale roccioso – sia per il riale che aveva dato problemi durante l’alluvione del 1993.

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RESCUE MEDIA/LAREGIONE Il blocco più grosso sceso a valle e fermato da una vasca di contenimen­to è di circa 120 metri cubi

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