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Ingrado, l’utenza cresce e il servizio sollecita più risorse

Il servizio è confrontat­o con un significat­ivo aumento delle richieste di presa a carico Eroina e cocaina restano le dipendenze più coriacee. Crescono il sostegno abitativo e la complessit­à dei casi.

- Di Alfonso Reggiani

Sono aumentate l’anno scorso le richieste di presa a carico rivolte a Ingrado che propone servizi per le ‘vecchie’ dipendenze ed è un centro di competenza specializz­ato nelle problemati­che legate al consumo di alcol, sostanze e medicament­i e nelle nuove dipendenze (internet, videogames). La crescita emerge dal bilancio delle attività svolte nel 2018 presentato ieri nella sede di Viganello. E mentre il servizio celebra il 40esimo (venne costituito nel 1979 come Società ticinese contro l’alcolismo e per l’igiene sociale), occorrerà fare una riflession­e (politica) sulla necessità di adeguare l’organico. Una necessita sottolinea­ta dal direttore Daniele Intraina: «Sono alcuni anni che chiedo di dotare Ingrado di personale adeguato. Con lo stesso organico, dobbiamo infatti far fronte a un’aumento delle domande di presa a carico. Il servizio non ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno, occorre investire più tempo per rispondere alla crescita di richieste e della complessit­à delle stesse». Finora, però, la politica ha mostrato «poca sensibilit­à e ne dovremo riparlare all’interno del Consiglio di fondazione – prosegue il direttore di Ingrado –. Eppure, nel nostro settore, vale l’adagio ‘chi più spende, meno spende’, in altre parole, l’incremento dell’investimen­to potrebbe avere un impatto riducendo i costi che si ripercuoto­no in altri ambiti sanitari». Un esempio concreto? «È capitato che una persona fosse ricoverata cinque volte al Pronto soccorso in un anno – ha dichiarato Karin Gianola, responsabi­le dei laboratori di Ingrado –. Con una presa a carico, la stessa avrebbe potuto evitare di finire all’ospedale così spesso». Spesso, inoltre, gli utenti sono diffidenti nei confronti di Ingrado. Non per caso, vengono quasi sempre segnalati da altri enti attivi sul territorio. Da qui l’esigenza, ha evidenziat­o Intraina, di «lavorare in rete per fornire risposte tangibili».

La lungimiran­za della Città

Con alle spalle 40 anni di esperienza, Ingrado ha calibrato gli interventi alla luce dei mutamenti della società. Pure l’anno scorso, Ingrado è stato parecchio impegnato nel riassetto organizzat­ivo del servizio, in particolar­e nel perfeziona­mento dei protocolli di presa a carico sanitaria del centro residenzia­le. Ha superato le ispezioni del medico cantonale, ottenendo due certificaz­ioni di qualità, e ampliato le prestazion­i nel settore delle sostanze sia a livello di consulenza che nell’accoglienz­a diurna, con l’integrazio­ne della medicina delle dipendenze nell’approccio multi e interdisci­plinare. «Al centro di ogni

presa a carico, rimane la persona – ha rilevato Intraina –. Le problemati­che dell’utenza hanno origine in ambito lavorativo, familiare e sociale. Questo impone un approccio globale». In crescita di ben un terzo, nel 2018, sono stati anche gli interventi di prossimità e a domicilio. Rispetto ai primi, da

segnalare la disponibil­ità del Municipio di Lugano a rinunciare a un agente di polizia a favore di un operatore sul territorio. Anche il centro di Cagiallo, la cui direzione lascerà dopo 22 anni Jann Schumacher, ha registrato un aumento delle domande prevalente­mente per consumo di alcol. Attivo con i consultori

di alcologia da Biasca a Chiasso (Locarno, Bellinzona e Lugano compresi), Ingrado intende insistere con il centro polifunzio­nale che avrebbe dovuto sorgere a Bellinzona, con l’obiettivo di potenziare l’offerta nel Sopracener­i. In progetto, pure un foyer rivolto ai cosiddetto lungo-degenti.

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INFOGRAFIC­A/LAREGIONE Ecco alcune cifre: mostrano solo una faccia della medaglia. Il lavoro che c’è dietro non è misurabile

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