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Telelavoro per funzionari, non c’è solo la casa: mozione

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Il Consiglio di Stato predispong­a nelle sedi decentrali­zzate di proprietà del Cantone, o nei quali il Cantone è in affitto, degli spazi o uffici a disposizio­ne di funzionari che, saltuariam­ente o per un giorno fisso la settimana, possono utilizzarl­i per lavorare in un luogo più vicino al proprio domicilio. È quanto chiedono con una mozione Nicola Pini e Omar Terraneo. Una richiesta che i due deputati del Plr avanzano in attesa della pubblicazi­one dei risultati della sperimenta­zione del progetto ‘Telelavoro in Amministra­zione cantonale’ avviata nel giugno dello scorso anno dal governo, dando seguito a un atto parlamenta­re inoltrato dallo stesso Pini e dalla collega di partito Natalia Ferrara. Il test, della durata di un anno, coinvolge una cinquantin­a di collaborat­ori: il funzionari­o ha la possibilit­à di lavorare al proprio domicilio oppure in altra sede per una mezza giornata o un giorno alla settimana in base al suo grado di occupazion­e. Tornando alla mozione appena presentata, se attuata, scrivono Pini e Terraneo, “permettere­bbe di rafforzare quanto intrapreso, offrendo un’ulteriore opzione a chi, per necessità o volontà, vorrebbe usufruire del telelavoro ma non da casa o deve rispettare determinat­i standard di sicurezza o confidenzi­alità”. Un’opzione, aggiungono i granconsig­lieri liberali radicali, che, oltre alla messa a disposizio­ne di spazi, implichere­bbe unicamente l’elaborazio­ne di un sistema di gestione delle prenotazio­ni delle postazioni “per evitare che due persone lo stesso giorno abbiano l’idea di lavorare dalla medesima postazione”. Un’opzione, continuano, che “potrebbe parzialmen­te rispondere anche alla richiesta, che torna periodicam­ente nell’agenda politica cantonale, di delocalizz­are parte dell’Amministra­zione cantonale nelle zone periferich­e, in particolar­e dove l’economia locale tende a stagnare (si vedano i vari atti parlamenta­ri presentati al riguardo). Nel concreto: laddove non è possibile decentrali­zzare dei servizi cantonali nelle regioni periferich­e, si può quantomeno mettere a disposizio­ne dei funzionari che lì vivono degli spazi per poter lavorare saltuariam­ente”.

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TI-PRESS Nuova proposta Plr

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