laRegione

Un assaggio di parco fluviale

Bellinzona, il Cc stanzia 250mila franchi per la prima tappa di interventi previsti lungo il fiume Ticino Cattori ha motivato le proprie perplessit­à quale agricoltor­e, Simone Gianini ha assicurato la necessaria attenzione al settore

- Di Marino Molinaro

Tre allargamen­ti sulla sponda sinistra, con tanto di anse naturali per il relax e di rampe d’accesso, dove l’argine sommergibi­le del fiume Ticino sarà eliminato sia per avvicinare la popolazion­e al corso d’acqua, sia per rinaturarl­o, sia per rendere il corso d’acqua più sicuro dal profilo idrologico. Accadrà a Bellinzona all’altezza delle piscine, della Commercio e dell’ex ponte della Torretta. L’intervento – per il quale ieri sera con 42 sì, 3 no e un astenuto il Consiglio comunale ha stanziato 250mila franchi su un totale di 1,47 milioni – rappresent­a la prima tappa del previsto parco fluviale che il Consorzio correzione fiume Ticino si appresta a varare in collaboraz­ione con Cantone e Città partendo appunto dalla Torretta e giungendo fino a Gudo. Costo complessiv­o 76,5 milioni, finanziato dalla Confederaz­ione per almeno l’80%. Un sesto del rimanente 20% sarà a carico della Città. Il relatore della Gestione Tiziano Zanetti, anche a nome del gruppo Plr, ha ricordato che la sicurezza fluviale «si sta riducendo a causa dell’erosione degli argini sommergibi­li, ed è ora d’intervenir­e con nuove modalità e una sistemazio­ne idraulica efficace, il tutto rinaturand­o la golena». Paolo Locatelli a nome del gruppo Ppd ha lodato l’intenzione di creare un parco fluviale, non solo a favore della popolazion­e ma anche degli animali: tuttavia «non saremo accomodant­i nella gestione delle spiaggette. No a littering e a situazioni fuori controllo!». Contrario Claudio Cattori (Ppd): ha ricordato che la Città si sobbarcher­à un investimen­to di 6-7 milioni, ma «dovrà anche accollarsi i costi di manutenzio­ne oggi di competenza degli agricoltor­i che gestiscono le superfici golenali tramite il pascolo, mentre le spese di ripristino post piene competeran­no al Consorzio correzione fiume Ticino». Da agricoltor­e Cattori, guardando anche al Parco del Piano, ha auspicato che non si ceda agli eccessi ecologici, favorendo un’agricoltur­a moderna e a chilometro zero: «Quanto al parco fluviale, rimango perplesso e solidale con i colleghi contadini». Il municipale Simone Gianini, capodicast­ero Territorio e mobilità, ha sottolinea­to che questo primo voto «ha un’altissima valenza politica» e puntualizz­ato che «non si tratterà di realizzare spiagge ma zone naturalist­iche di svago aperte alla popolazion­e, con un forte elemento di recupero ambientale. Gli ettari non più pascolabil­i saranno adeguatame­nte compensati con altre superfici» messe a disposizio­ne dal Consorzio.

Carasc, i conti fanno discutere

Dopo aver votato lunedì sera il contributo annuo di 3,57 milioni nell’ambito del mandato di prestazion­e tra il Comune e l’Ente Bellinzona Sport, ieri sera il legislativ­o ha pure avallato a larga maggioranz­a quello di 395mila franchi a favore dell’ente autonomo Carasc. Giulio Deraita a nome del gruppo Lega/Udc ha rimarcato l’attesa che c’è verso l’annunciato Masterplan che dovrebbe meglio definire l’ammontare di investimen­ti e spese dell’ente Carasc, oggi cifre ritenute eccessive; Tuto Rossi (Lega/Udc) ha rincarato la dose parlando di «conti garibaldin­i» e di un «sistema di gestione all’italiana». Il municipale e capodicast­ero Finanze Mauro Minotti ha rispedito ai ‘suoi’ le critiche assicurand­o che «si lavora in modo trasparent­e. Ogni franco viene pesato e le risorse sono usate in modo parsimonio­so e sensato». Pure concessi 540mila franchi (da cui dedurre sussidi federali e cantonali pari a 370mila franchi) per l’esecuzione di impianti antincendi­o forestali annessi al nuovo acquedotto della Morobbia. Il plenum ha poi varato la variante di Piano regolatore necessaria al previsto ampliament­o – con ulteriori 450mila metri cubi e fino al 2025 – della discarica per inerti edili Spineda presente a nord di Gnosca; uno studio indipenden­te dovrà verificare il volume di colmataggi­o al fine di verificare quanto dichiarato dal gestore e stabilire l’esatta cifra da riversare nelle casse comunali, stimata oggi in 1,2 milioni di franchi. Infine luce verde a un’altra variante di Pr, quella che consentirà di tutelare quale bene culturale d’interesse cantonale l’insediamen­to medievale di Prada, situato nei boschi di Ravecchia.

 ??  ??
 ?? RENDERING WWW.ILMIOFIUME.CH ?? Ecco come sarà uno dei tre accessi al fiume in zona Torretta
RENDERING WWW.ILMIOFIUME.CH Ecco come sarà uno dei tre accessi al fiume in zona Torretta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland