‘Andati oltre ogni limite’
Locarno, il vicesindaco sul licenziamento di due impiegati assenti in 3 anni per 603 e 915 giorni Caroni: ‘Hanno messo in crisi i servizi e i colleghi del settore in cui lavoravano’. Intanto, sono pendenti due ricorsi al Tribunale amministrativo.
Ci sono limiti oltre i quali non è possibile andare. Lo ha spiegato lunedì sera il vicesindaco di Locarno Paolo Caroni al legislativo, esprimendosi sull’interpellanza con cui il Ps Fabrizio Sirica chiedeva il reintegro di due dipendenti comunali licenziati per le troppe assenze a causa di malattia: 603 giorni in un caso e 915 nel secondo (in tre anni): «Decisamente al di là di ogni limite imposto dal Regolamento – ha rilevato Caroni –. Queste prolungate assenze per malattia hanno messo in crisi i servizi, e i colleghi del settore in cui erano impiegati». Caroni ha ribadito che «non ci sono i presupposti per ritornare sulla decisione di disdire il rapporto d’impiego con i due dipendenti». Decisione presa all’unanimità dall’esecutivo e avallata dal Consiglio di Stato. Contro questa decisione i due dipendenti comunali lasciati a casa si sono appellati al Tribunale amministrativo cantonale. In sala v'era una dozzina di dipendenti comunali, solidali con gli ex colleghi, apparsi decisamente contrariati dalla risposta municipale. I nuovi parcheggi per biciclette e il rinnovo della videosorveglianza urbana sono stati gli altri due temi forti della seduta, che in apertura ha visto un avvicendamento, nei banchi di Lega-UdcIndipendenti: Tania Arrigoni è subentrata alla dimissionaria Luisa Macocchi. Accordata la cittadinanza a otto candidati, il Cc ha poi approvato con 33 “sì” e due “no” il credito di 250mila franchi per 528 nuovi stalli per bici. Attualmente il Comune mette a disposizione dell’utenza 390 stalli, che passeranno quindi a 780, tra aree di parcheggio nuove, rifatte o potenziate. «Il messaggio non presenta particolari criticità», ha affermato il relatore della Gestione Damiano Selcioni (Ps). Per contro, sul concetto di PALoc da più parti si è consigliato all’esecutivo di «non dare per scontato che ogni stanziamento ad esso collegato debba essere approvato perché legato alla pianificazione regionale e per non perdere i sussidi», ha avvisato Mauro Cavalli (Ppd), il quale comincia a «sentire una certa allergia verso questa sigla che assicura mirabolanti passi avanti per la mobilità lenta. Vorrei statistiche dettagliate, in particolare sul “Bike Sharing”. Recentemente ho assistito alla scena di un turista che, cercando su internet un percorso comodo e rapido per attraversare l’area urbana, si è visto consigliare di passare dalla collina…». Gianbeato Vetterli (Plr): «Cavalli non ha torto. Tutto ciò che è PALoc è “politically correct”. Inoltre 250mila franchi non sono pochi per degli spazi per bici. Per risparmiare sarebbe utile che il Municipio proceda via concorso e non per mandato diretto». Per Sabina Snozzi Groisman (Ps) è determinante «calibrare i progetti secondo la specificità del luogo, come fatto ai Giardini Pioda».
‘Videosorveglianza, il sistema era obsoleto’
Via libera con 30 “sì”, tre “no” e tre astensioni al credito di 984mila franchi per l’ammodernamento e l’estensione dell’impianto di videosorveglianza cittadino. Installato nel 2004 – un’era geologica in termini tecnologici – il sistema, ha spiegato il municipale Niccolò Salvioni, «è ormai obsoleto, con il rischio concreto di non fornire informazioni utili a causa della qualità scadente delle immagini». L’esecutivo incassa i complimenti del legislativo per «la completezza del messaggio e per aver consultato più aziende al fine di individuare l’offerta più conveniente», ha sottolineato Bruno Baeriswyl (Lega-UdcIndipendenti). Unanime la richiesta al Municipio – citiamo Simone Beltrame del Ppd – di «bilanciare al meglio le esigenze di sicurezza con quelle della privacy». Contrario, invece, Matteo Buzzi dei Verdi: «Questi soldi li avrei spesi per un campo di calcio per i ragazzi. Piazzando telecamere si finisce solo per spostare il problema, come avvenuto davanti al Castello (frequentato da ragazzi problematici, ndr)». In disaccordo Mauro Belgeri (Ppd): «Al Castello il problema non si è spostato, ma risolto».