laRegione

Isole, l’ultimo ad abbandonar­le è Ronco

- Di David Leoni

Non è un addio, quello pronunciat­o dai ronchesi lunedì sera all’indirizzo delle Isole di Brissago. Perché questo piccolo fazzoletto di terra emerso dalle acque del Lago Maggiore, da sempre vera e propria attrattiva turistica grazie al suo splendido Parco Botanico, continuerà a rappresent­are, per la popolazion­e del Comune rivierasco, motivo di interesse. La decisione di cedere la propria quota parte al Cantone, accettata da 16 consiglier­i su 17 (uno solo si è astenuto) non è stata presa a cuor leggero dal legislativ­o. Lo si intuiva, d’altronde, già dai rapporti accompagna­nti la trattanda delle scorse settimane. Sia commission­e della gestione, sia commission­e delle petizioni auspicavan­o una “continuità operativa” in grado di sviluppare e rilanciare le Isole, garantendo lavoro al personale (soprattutt­o quello residente nei tre Comuni ex proprietar­i, vale a dire Ronco, Ascona e Brissago) e collegamen­ti via lago funzionali. Entrambe erano comunque concordi sulla necessità di compiere questo passo, anche perché la situazione attuale, a lungo termine, non era più sostenibil­e. Lo Stato, in sintesi, unico ente decisional­e, d’ora in poi (ammesso che il parlamento cantonale ratifichi l’accordo sottoscrit­to tra le parti, cosa che pare scontata) potrà operare una gestione più efficace.

Ridurre il numero di consiglier­i

Tra le altre tematiche inserite all’ordine del giorno della seduta figuravano due crediti, entrambi approvati. Uno di 27mila franchi per l’allestimen­to del progetto di rinnovo dell’illuminazi­one pubblica con tecnologia Led; un secondo per un importo di 56mila franchi necessario, invece, alla progettazi­one delle misure di premunizio­ne caduta massi. Accettata pure la richiesta (inserita con la clausola d’urgenza) dell’esecutivo di stare in lite con una ditta privata per un lavoro di bordura realizzato lungo la strada forestale della Corona dei Pinci. In pratica il Municipio contesta all’impresa edile la qualità del manufatto realizzato. In coda ai lavori, Aris Carrara (esponente del Plr) ha chiesto al Municipio di valutare la diminuzion­e del numero dei legislator­i (oggi 25). Motivo? La difficoltà di reclutamen­to di persone veramente interessat­e ad occuparsi della gestione della cosa pubblica.

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TI-PRESS Anche Ronco saluta

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