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Campione, il Tar sentenzia Letteratur­a, è nata la Casa

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Ancora niente, ma è scontato che non si dovrà attendere ancora a lungo. Ieri davanti al Tar del Lazio si è discusso nel merito il ricorso dei dipendenti comunali dell’enclave contro la delibera comunale della scorsa estate che stabiliva una grossa sforbiciat­a della pianta organica: 86 esuberi su 101 lavoratori. Esuberi scesi a 74, a seguito di pensioname­nti e dimissioni. Ancora una volta il Ministero dell’interno non s’è presentato in aula, per cui la sua posizione è riassunta nella memoria presentata nell’udienza milanese, al termine della quale i giudici meneghini disposero il trasferime­nto del processo a Roma per competenza territoria­le. Una memoria per ribadire la valenza della delibera comunale. I giudici amministra­tivi capitolini avevano sollecitat­o il Viminale a presentare una serie di documenti. Se lo ha fatto non è dato sapere, anche perché i legali dei ricorrenti hanno preferito attendere il pronunciam­ento dei giudici prima di esprimersi. Questo riserbo non sembra deporre a favore dei dipendenti comunali che da un anno non percepisco­no lo stipendio. M.M. ‘Benvenuto, ‘Bainvegni’, ‘Bienvenue’, ‘Willkommen’, ‘Welcome’. Il sito si annuncia nelle quattro lingue nazionali e in inglese, ma questo è per quanto attiene al virtuale. La sua consistenz­a sarà soprattutt­o tangibile e gli incontri reali. Parliamo di una nuova arrivata, la Casa della letteratur­a per la Svizzera italiana, che sabato 30 marzo dalle 14 alle 20 sarà inaugurata a Villa Saroli a Lugano, in via Stefano Franscini. Il tema della cerimonia ruoterà attorno all’‘abitare’. Decisament­e un punto di riferiment­o che mancava sul nostro territorio, evidenzia il comitato dell’associazio­ne, presieduto dal poeta Fabiano Alborghett­i: “Se la Svizzera tedesca da tempo dispone di quattro Case della letteratur­a (a Basilea, Zurigo, Lenzburg e Stans) e due ne conta la Romandia (Ginevra e Bienne), la Svizzera italiana ancora non aveva un luogo dedicato allo scambio letterario. Dopo alcuni anni di studio e progettazi­one a cura dell’associazio­ne Autrici e autori della Svizzera AdS e con il sostegno di numerose realtà pubbliche e private la nuova realtà culturale ora è pronta ad aprire i battenti. G.G.

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