Sotto stretta osservazione
Pare essersi stabilizzato il quadro clinico dell’uomo accoltellato domenica notte nel proprio appartamento di via Ronco a Novazzano. Le sue condizioni rimangono comunque gravi. Lui, 47enne dello Sri Lanka, raggiunto da più fendenti inferti dal figlio 19enne (vedi ‘laRegione’ di ieri). Ragazzo, si è appreso, per il quale già in passato si erano resi necessari dei ricoveri all’ospedale psichiatrico cantonale. Ed è anche in questa direzione che si stanno muovendo le indagini degli inquirenti – coordinati dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas – al fine di capire l’esatta dinamica dell’accaduto e il movente che ha spinto il 19enne a scagliarsi contro il padre. Tra le ipotesi, non si esclude che alla ‘minaccia’ di essere nuovamente ricoverato, il figlio abbia reagito brandendo un coltello e colpendo il padre nella parte alta del corpo, verosimilmente alla schiena procurandogli, come detto, ferite gravi. Durante la giornata di ieri sono proseguiti i rilievi nell’appartamento di Novazzano, nonché i primi interrogatori. Interrogatori che, stando a quanto è dato sapere, si sono svolti con i familiari (nella giornata di lunedì, per prestare sostegno psicologico, era stato attivato il Care Team) e con alcuni vicini di casa. Accertamenti volti a chiarire cosa sia effettivamente successo alle 3.30 di domenica notte a Novazzano. Resta, per contro, ancora non verbalizzabile il figlio (il quale, durante la tragedia, ha riportato solo qualche lieve escoriazione). Diciannovenne che si trova tutt’ora in stato di arresto in una struttura sanitaria specializzata, sorvegliato a vista dagli agenti della Polizia cantonale. Spetterà ora al giudice dei provvedimenti coercitivi (che ha tempo 48 ore) convalidare l’arresto. Per quel che riguarda le ipotesi di reato a suo carico, al momento si ipotizzano il tentato omicidio o le lesioni gravi. Accuse che, come detto, verranno promosse dal pp Akbas. SLI