La Ssic: bene quel credito
“Questa modalità di agire permetterà, da un lato, di snellire e velocizzare le procedure che precedono l’apertura dei cantieri pubblici (che attualmente hanno una durata media dai quattro ai sei anni), eliminando un passaggio parlamentare, e dall’altro lato di andare a pianificare meglio un volume di investimenti che si aggirerà intorno ai 500 milioni di franchi”. La sezione ticinese della Società svizzera impresari costruttori “saluta con favore” la proposta del Dipartimento finanze ed economia, condivisa dal Consiglio di Stato, di prevedere un credito quadro – 60 milioni di franchi – per la progettazione di una serie di opere edili che saranno realizzate nel periodo 2020-2023 nell’ambito della logistica dello Stato (vedi la ‘Regione’ di ieri). In un momento in cui il settore allargato dell’edilizia, rileva la Ssic Ti in una nota, “comincia a ravvisare un calo della domanda da parte della committenza privata è importante che l’ente pubblico acceleri gli investimenti nelle ristrutturazioni e nelle realizzazioni delle strutture necessarie (nel messaggio governativo si citano in particolare diversi edifici scolastici)”. Questo, evidenzia ancora la Società impresari costruttori, anche per dare “continuità all’elevato livello occupazionale” in un settore che in Ticino impiega oltre 20mila persone: “Posti di lavoro ben retribuiti e regolamentati grazie alla presenza di contratti collettivi di lavoro obbligatori e socialmente avanzati”. La sezione ticinese della Società svizzera impresa costruttori auspica quindi che con questa nuova modalità di procedere “possa essere recuperato un certo ritardo, accumulato nel corso degli anni, nella realizzazione degli investimenti cantonali nell’edilizia”.