Reati ‘impegnativi’
Truffa, amministrazione infedele e riciclaggio di denaro i principali illeciti finanziari del 2018
Il capitano Gnosca (Ref): ‘La criminalità economica è in aumento ma la maggior parte rimane sommersa’
Il 2018 è stato un anno “impegnativo” per la Sezione reati economico finanziari (Ref), stando alle cifre diffuse ieri dalla Polizia cantonale. «La criminalità in ambito economico è sempre in aumento – spiega alla ‘Regione’ il capitano Orlando Gnosca, responsabile del Reparto giudiziario –, anche se la gran parte rimane sommersa. Questo vuole dire che il danno effettivo all’attività economica non è quantificabile». Gli studi internazionali sostengono che “i reati economici e finanziari noti all’autorità di perseguimento sono valutabili al 15 per cento di quelli realmente commessi sul territorio” specifica la nota della Ref. E nonostante le inchieste riguardino soltanto uno o due casi ogni dieci, si tratta di «tanta attività – afferma Gnosca – soprattutto perché sono indagini molto lunghe e laboriose, che richiedono molti atti procedurali, una grande attività di ricostruzione e dove ci sono spesso interessi in gioco molto elevati». La Sezione riceve dal Ministero pubblico dei dossier, «una parte» della totalità delle indagini aperte in ambito economico finanziario. Per Gnosca è impossibile confrontare il quantitativo delle indagini del 2018 rispetto agli anni precedenti: «Questi ultimi sono stati tutti anni molto impegnativi. Abbiamo un’attività che è sempre in aumento ma che è difficile da paragonare». Le indagini della Ref, sezione che si occupa degli incarti più complessi in materia economica, “anche l’anno scorso hanno toccato gran parte delle attività presenti in Ticino nei settori economici terziario e secondario”, ha informato la Polizia nel suo rapporto. Nel settore terziario “tutte le attività presenti nel cantone (bancario, fiduciario, assicurativo privato e pubblico, commerciale, servizi sanitari, amministrazione pubblica e assicurazioni sociali) sono state oggetto di inchieste”. Nel secondario, in particolare nell’edilizia, ci sono state diverse denunce per gravi violazioni nella gestione di alcune società e per abusi nei confronti dei lavoratori. La Ref segnala inoltre che la maggior parte delle inchieste ha avuto una connotazione transfrontaliera, data dall’importanza della piazza finanziaria ticinese a livello internazionale e dal forte legame geografico con la Lombardia. «Sono diversi i casi in cui persone provenienti dal polo lombardo creano società in Ticino con l’intenzione di commettere delle truffe – osserva Gnosca –. E ci sono anche indagini italiane che approdano in Ticino. È chiaro che vi è una forte permeabilità con l’Italia in questo ambito». Truffe e frodi che in particolare riguardano la non osservanza delle norme imposte dal Codice delle obbligazioni e che “nei casi più gravi – indica la Polizia – costituiscono il reato preliminare al riciclaggio di denaro”. Il rapporto della Ref evidenzia come anche nelle case per anziani durante il 2018 vi sono stati alcuni episodi particolari di reati finanziari: strutture che presentano “somme di bilancio e di conto economico importanti” dove si è verificata “una serie di illeciti” ai danni delle assicurazioni, delle casse malati e delle case per anziani stesse, cha hanno potuto essere sventati attraverso una serie di “rigorosi controlli”. Per quanto riguarda la messa in circolazione di moneta falsa, Gnosca conferma che si tratta di quantitativi piuttosto ridotti: «Da noi sono falsificazioni quasi casalinghe che vengono poi smerciate in ambienti notturni». La più contraffatta è la moneta di 5 franchi. Mentre per gli euro, è la banconota da 50 quella più falsificata, «anche se – aggiunge Gnosca – non vi sono state serie di spaccio in quantità di banconote contraffatte».