Gli adolescenti si informano con internet esponendosi alle fake news
La grande maggioranza dei giovani svizzeri tra 12 e 19 anni considera la televisione pubblica e i giornali particolarmente affidabili per la qualità delle notizie, ma si informa quasi solo attraverso le reti sociali, che giudica poco credibili. E questo comporta dei rischi in una democrazia come quella elvetica. Genitori, scuola e media pubblici devono quindi assumersi le proprie responsabilità, esorta l’edizione 2019 dello studio JAMESfocus – News e fake news, pubblicato ieri. Tra gli aspetti giudicati problematici per la formazione dell’opinione, gli autori dell’inchiesta citano la scarsa attenzione per la politica internazionale (contrariamente di quanto sostiene il monitor politico easyvote, citato sopra), quella nazionale e l’economia, che rispettivamente interessano il 35%, il 20% e il 18% degli intervistati. I giovani si interessano invece maggiormente alla musica (67%) e all’attualità a livello mondiale (66%). Seguono lo sport (55%), “star e celebrità” (48%) e, più lontano, l’ambiente (39%). Senza sorprese, i media sono più consumati per la politica svizzera con l’avanzare dell’età: se ne interessano il 12% dei 12-13enni e il 20% dei giovani maggiorenni (18-19enni). I due maggiori canali di informazione dell’attualità sono i “dialoghi con amici e famigliari” (72%) e le reti sociali, in particolare Facebook e Instagram (59%). Rilevanti sono anche i portali video (42%). La fruizione di televisione (33%), radio (31%) e quotidiani in abbonamento (15%) è sensibilmente meno rilevante. D’altro canto la tv è giudicata la fonte più credibile, seguita dai giornali, dalla radio e internet. “Solo un quinto dei giovani sostiene che la maggior parte delle informazioni in Internet è credibile”, riassume la ricerca. Del resto il 39% ammette di avervi visto, nei dodici mesi precedenti l’inchiesta, notizie che a posteriori si sono rivelate false. Gli autori della ricerca sottolineano che questo dato è un’autovalutazione (i giovani hanno menzionato solo le cosiddette fake news che hanno essi stessi individuato come tali). La percentuale di informazioni false a cui i giovani sono esposti è pertanto verosimilmente più alta, avvertono i ricercatori. Come rimediare all’esposizione a fake news? Da un lato genitori e scuola devono fornire ai giovani gli strumenti per differenziare verità e menzogna. Dall’altro, visto come i giovani per informarsi sono dipendenti da internet malgrado la consapevolezza delle sue lacune, la televisione pubblica (giudicata invece estremamente credibile) deve sviluppare nuovi formati di notizie rivolti a un pubblico giovane. “Infatti, solo se informati in modo affidabile i giovani possono formarsi un’opinione basata sui fatti e potranno così da maggiorenni assumersi la responsabilità democratica di elettori”, conclude lo studio. ATS/RED