‘Sostegno senza soldi’
De Rosa tra i candidati raccomandati dal Cardiocentro. Lui: ‘Indipendente’ Il neo-direttore del Dss replica alle accuse di chi solleva dubbi sulle sue simpatie per l’ospedale del cuore
Nemmeno il tempo di sistemare le cose sulla scrivania che al neoconsigliere di Stato Raffaele De Rosa piove sulla testa la prima tegola polemica. Ed è una di quelle che hanno pesato non poco sul dibattito politico della scorsa legislatura e che promette di scatenare scintille anche nel prossimo futuro. Si tratta del dossier Cardiocentro, struttura che a fine 2020, per stessa volontà del fondatore, dovrebbe rientrare sotto l’egida dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). Come lo farà, è però motivo di accese discussioni in Ticino, tanto da aver portato al lancio di un’iniziativa popolare, sottoscritta da oltre 16’600 persone, in cui si chiede un passaggio di consegne non sotto il cappello dell’Eoc, ma tramite la creazione di una nuova fondazione. Orbene, complice una e-mail inoltrata dal ‘Team Grazie Cardiocentro’ poco prima delle elezioni e un post sulla pagina Facebook del gruppo di sostegno all’ospedale del cuore, il neodirettore del Dipartimento sanità e socialità (Dss) – da cui dipende l’Eoc – si trova sotto un fuoco incrociato perché indicato dai promotori dell’iniziativa come “sostenitore” della struttura privata. Una posizione scomoda per chi dirige il Dss, chiamato a occuparsi del dossier anche nella speranza di evitare il voto popolare. Dossier che – giovedì, dopo l’insediamento – il governo ha indicato di voler prendere su di sé come collegio. L’e-mail del ‘Team Grazie Ticino’ è citata in calce a una lunga interrogazione dei granconsiglieri Matteo Quadranti (Plr), Raoul Ghisletta e Gina La Mantia (Ps). Nell’atto parlamentare, inoltrato nel pomeriggio di ieri, si chiedono lumi su numerosi punti sollevati riguardo all’ospedale del cuore dal servizio di Falò andato in onda l’altro ieri (vedi sotto). L’ultima domanda riguarda però il neodirettore del Dss: “Era a conoscenza di essere candidato raccomandato dal Cardiocentro?”. Nella e-mail allegata, e firmata del ‘Team Grazie Ticino’ si legge infatti: “Con la presente abbiamo il piacere di segnalarvi le persone candidate alle prossime elezioni cantonali che, a vario titolo, hanno contribuito all’attività della nostra associazione, sostenendo la causa dell’ospedale del cuore, in particolare per quanto riguarda la raccolta delle firme dell’iniziativa popolare Grazie Cardiocentro”. Segue una lista di 52 nomi, tra cui De Rosa. Alla luce di quanto sopra, chiedono i deputati, non sarebbe meglio “incaricare un ente esterno, possibilmente da fuori Cantone, per la mediazione tra Cardiocentro ed Eoc”. E ancora: “Ci sono stati contatti tra Cardiocentro e neoeletto per ottenere voti”? Poche ore prima, su Facebook, pure il deputato Ps Fabrizio Sirica aveva collegato De Rosa al tema dell’ospedale del cuore. Lo ha fatto mettendo in dubbio la cifra di 40mila franchi citata da De Rosa a Ticinonews quale costo della campagna (troppo pochi, per Sirica) e chiedendosi quanto il Cardiocentro abbia aiutato, anche finanziariamente, il candidato visto un post del 22 marzo pubblicato dal gruppo di appoggio alla struttura privata. Post, analogo a quello dedicato ad altri candidati, in cui si leggeva: “Raffaele De Rosa sostenitore dell’iniziativa”. «Personalmente ho sempre sostenuto che il Cardiocentro sia un’eccellenza ticinese. Peraltro questo è stato anche ribadito da tutto il governo nella riunione di giovedì», replica da noi contattato De Rosa. Quanto invece è stato aggiunto dal gruppo ‘Grazie Cardiocentro’ come commento al post, precisa il consigliere di Stato, è di loro responsabilità. «Per me l’unico obiettivo è fare l’interesse di tutti i ticinesi. E per questo mi voglio adoperare per trovare una soluzione condivisa». Della questione Cardiocentro-De Rosa, «abbiamo discusso giovedì in seduta governativa. Nella scelta dei dipartimenti io dovevo prendere quel che restava, e i colleghi mi hanno comunque affidato il Dss». Inoltre la questione Cardiocentro «è stata elevata a responsabilità di tutto il Consiglio di Stato, così si fugano tutti i dubbi». De Rosa respinge poi con forza l’allusione di Sirica: «Non ho mai ricevuto finanziamenti dal Cardiocentro o da qualsiasi entità vicina ad esso. Su questa questione mi sento totalmente libero e indipendente».