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Tripoli protesta, Haftar spara

Manifestaz­ioni nella capitale contro l’offensiva del generale e la Francia, accusata di sostenerlo Parigi nega di avere un ruolo nell’operazione, finanziata, secondo il Wall Street Journal, dall’Arabia Saudita con decine di milioni di dollari

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Tripoli – Khalifa Haftar stringe l’assedio su Tripoli, ma l’accoglienz­a che gli si sta preparando non sembra propriamen­te festosa. Ieri migliaia di persone hanno manifestat­o nella capitale libica contro l’offensiva del generale, accusando la Francia di esserne il principale ispiratore. Mentre il Wall Street Journal ha scritto, citando fonti di Riad, che “l’Arabia Saudita ha promesso di pagare decine di milioni di dollari per contribuir­e a finanziare” il tentativo di Haftar di conquistar­e Tripoli. Il governo francese è tornato ieri a smentire un proprio ruolo nell’offensiva di Haftar. “Come i nostri partner – ha detto un portavoce del Quai d’Orsay – parliamo con tutte le parti del conflitto in Libia, al fine di ottenere un cessate il fuoco. Ma non siamo mai stati avvisati di un’offensiva su Tripoli, che abbiamo condannato sin dal suo inizio”. Quanto allo scoop del Wall Street Journal, l’offerta saudita sarebbe stata formulata pochi giorni prima che Haftar lanciasse l’offensiva, nel corso della visita del generale a Riad il 27 marzo, quando ha incontrato re Salman. La notizia rischia inoltre di aggravare le tensioni con i Paesi del Golfo, accusati da anni di sostenere le forze ostili al governo Sarraj o addirittur­a, come nel caso degli Emirati, di aver compiuto raid con propri aerei contro le milizie di Tripoli. Caccia militari che anche ieri hanno solcato i cieli libici: per la prima volta i raid delle forze di Haftar hanno colpito l’area di Tajoura, a est, a metà strada fra Tripoli e Misurata, ma anche Zuwara, a ovest, nei pressi del confine tunisino. Sulla linea del fronte nei pressi della capitale si è registrata invece una giornata di sostanzial­e calma. Ain Zara, il sobborgo a circa 15 km a sudest dal centro di Tripoli teatro nei giorni scorsi di furiose battaglie, è sotto il controllo delle forze governativ­e. A ridosso della periferia ovest della cittadina, dove ci sono stati violenti combattime­nti, le milizie fedeli a Sarraj hanno disposto un checkpoint oltre il quale non si può passare. Mentre lungo la direttrice di Salahelddi­n, a ovest di Ain Zara, le forze governativ­e sono attestate oltre la moschea di Khallet Alforjan. A quanto si apprende, i militari di Khalifa Haftar sarebbero posizionat­i circa 15 km a sud. L’esodo dei civili intanto continua: almeno 9’500 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case dall’inizio del conflitto armato a Tripoli e dintorni, secondo dati dell’Onu. Solo nelle ultime 24 ore, gli sfollati sono stati 3’500; mentre la maggior parte delle famiglie che hanno chiesto di essere evacuate non sono raggiungib­ili dalle agenzie umanitarie.

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