I militari sudanesi: Bashir non sarà estradato
Khartoum – Sarà un “governo civile” a gestire in Sudan la transizione seguita al colpo di Stato che ha deposto Omar al-Bashir. Omar Zein Abedeen, alto esponente della giunta militare che si è insediata al posto del presidente al potere da più di trent’anni, ha detto in una conferenza stampa che i due anni di transizione potrebbero essere ridotti, e che comunque Bashir non verrà estradato all’Aja dove deve rispondere al tribunale penale internazionale per i crimini di guerra e il genocidio in Darfur. Lo stato d’emergenza e il coprifuoco imposti dalla giunta sono stati violati a più riprese e in più sedi. Soprattutto nella capitale Khartoum, dove migliaia di persone hanno continuato il sit-in davanti al quartier generale dell’Esercito. Nei tentativi di sgombero prima del golpe sarebbero comunque morte 27 persone, un quarto di tutte le vittime della repressione avvenuta da dicembre. L’Associazione dei professionisti sudanesi (Spa), uno dei principali organizzatori delle proteste in corso da quattro mesi in Sudan, ha respinto le “concessioni” della giunta militare, definendole farsesche. “I capi del golpe”, ha sostenuto l’associazione, “non possono portare il cambiamento”. Abedeen ha in ogni caso avvertito che vi non sarà alcuna tolleranza in caso di disordini. Quanto a Bashir, il generale ha confermato che la giunta non consegnerà Bashir all’Aja, nonostante i 300mila morti e i quasi tre milioni di sfollati, provocati dalla repressione governativa nel Darfur. Estradare Bashir sarebbe “un brutto marchio” per il Sudan, ha sostenuto.