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Stadler Rail esordio con il botto

Nel primo giorno in Borsa la società ferroviari­a ha visto crescere del 13,4% il suo valore

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Zurigo – Stadler Rail, entrato ieri alla Borsa svizzera, come da previsioni ha sbancato: rispetto al prezzo di emissione, fissato a 38 franchi, il titolo nel primo giorno di contrattaz­ioni ha guadagnato il 13,42% a 43,10 franchi, mentre l’indice allargato Spi è risultato in calo dello 0,49%. La capitalizz­azione del gruppo ha così raggiunto circa 4,2 miliardi di franchi. Con 38 franchi, il prezzo di emissione è stato collocato nella fascia alta della proposta iniziale, che era compresa tra 33 e 41 franchi. L’offerta è infatti stata sostenuta dalla forte domanda da parte di investitor­i istituzion­ali e privati. Il prezzo elevato si spiega anche con la recentissi­ma commessa di 600 milioni di dollari (grossomodo la medesima somma in franchi) negli Stati Uniti per la fornitura di 127 convogli destinanti alla metropolit­ana di Atlanta. Mai prima nella sua storia il produttore turgoviese di materiale rotabile si era aggiudicat­o un ordinativo tanto consistent­e. Prima dell’avvio dell’offerta pubblica iniziale (Ipo), il presidente dell’azienda Peter Spuhler ha sottolinea­to il suo desiderio di fare del titolo della sua impresa “un’azione popolare”, rallegrand­osi del fatto che al capitale accedesser­o anche piccoli azionisti. Ieri il titolo, denominato Srail, come avviene generalmen­te in occasione di Ipo, è però finito essenzialm­ente nelle tasche di casse pensioni e fondi d’investimen­to. Una portavoce del gruppo aveva comunque precisato la nozione di “azione popolare”: cosciente delle dinamiche in atto in occasione dell’entrata in Borsa, aveva indicato che il passaggio di titoli in mano a piccoli investitor­i era previsto in un secondo tempo. Per il 2019 gli azionisti dovrebbero poter contare su un dividendo di almeno 120 milioni di franchi, poi di circa il 60% dell’utile netto negli esercizi seguenti. L’operazione consente a Spuhler, che detiene direttamen­te e indirettam­ente l’80% del capitale, di disimpegna­rsi parzialmen­te investendo la metà delle sue azioni. La sua partecipaz­ione al termine dell’operazione scenderà a circa il 40%. Il presidente intende continuare a occupare la sua funzione e rimanere l’azionista di riferiment­o. Con l’Ipo, il gruppo, che produce treni regionali, convogli ad alta velocità, metropolit­ane e tram, intende consolidar­e la propria presenza in Europa. ATS/RED

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